I militari, a seguito di alcune risultanze investigative inerenti attività di indagine concentrate a combattere lo spaccio di sostanza stupefacente, hanno potuto notare la presenza di una macchina bianca, una Smart, che venendo da fuori provincia, andava a contattare alcuni degli spacciatori noti nella piazza di Pescara. Dopo aver svolto attività di osservazione pedinamento e controllo, si è visto che l’auto, noleggiata presso una ditta dell’Ascolano, veniva dal confine con l’Abruzzo, nello specifico da Porto D’Ascoli.
Dopo attente e serrate attività di indagine, i carabinieri sono riusciti a ricostruire il giro di spaccio: il rifornimento e base della droga era in uno dei garage che si trova sotto un supermercato della cittadina marchigiana, da lì, con piccole quantità, i corrieri si spostavano per raggiungere Pescara e consegnare lo stupefacente ad alcuni esponenti già noti alle forze dell’ordine, che poi procedevano allo smercio di piazza. Sabato mattina, avuto contezza che la Smart era giunta nel territorio abruzzese, i militari hanno proceduto a fermala e controllarla. A bordo hanno identificato M.M., ragazzo albanese, incensurato di 23 anni, che trasportava circa ½ chilo di Hashish e ½ chilo di Marijuana. Addosso aveva anche delle chiavi, che, grazie alle attività svolte, si è subito capito appartenessero al famigerato garage, punto di rifornimento.
I Carabinieri della Sezione Operativa, con l’ausilio dei carabinieri della Stazione di Porto d’Ascoli, si sono recati sul posto, hanno individuato il box ed una volta aperto, occultati dentro scatoloni e sacche hanno rinvenuto 20 chilo circa di Hashish, 1 chilo e 200 grammi di Cocaina, circa 4 chilo di Marijuana. Su un tavolo di legno erano presenti diverse bilance e bilancini, materiale per il confezionamento, tra cui buste, cellophane, coltelli e taglieri. La droga è stata trovata suddivisa per tipo ed in fase di preparazione per lo smercio: due grosse buste contenevano la marijuana che poi veniva ripartiva in buste più piccole, l’hashish, trattasi di resina di hashish e quindi molto densa, era già confezionata nei classici panetti, era suddivisa in base alla qualità, con tanto di adesivo e logo. La cocaina, risultata dal narcotest purissima, doveva ancora essere tagliata ed era contenuta in un unico involucro. Da una stima si può ipotizzare che sarebbero state ricavate un totale di circa 46.000 dosi con un guadagno di circa 400.000 euro. Al termine delle operazioni, l’arrestato è stato trasportato presso il carcere di Lanciano.