L’indagato, oltre ad essere il proprietario dell’area, è risultato essere l’autore di un ripetuto deposito incontrollato di rifiuti, tra cui contenitori di plastica per autocarri da 1.500 litri di capacità, bombole di gas esaurite, fusti di vernice usati, sedie e cassette di plastica, motori ed altre parti di autoveicoli, pneumatici, elettrodomestici vari, lamiere e rottami di alluminio e finestre, oltre a due autovetture da rottamare contenute all’interno di un container.
Detti materiali, vetusti o usurati in modo evidente, non sono più utilizzabili, pertanto devono essere considerati a tutti gli effetti come rifiuti, anche pericolosi, dei quali il proprietario del terreno non possiede alcuna autorizzazione alla loro gestione.
“L’indagato”, ha dichiarato il comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, “essendo già stato denunciato in passato per il medesimo reato, rischia oggi anche la confisca del terreno sequestrato”.