La prima storia ha riguardato le indagini svolte dai Carabinieri della Stazione di Cepagatti che hanno portato nei giorni scorsi all’emissione di un’ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Pescara su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un 40enne residente a Cepagatti che ha posto in essere atti persecutori nei confronti dell’ex moglie. Il provvedimento del Giudice scaturisce dagli accertamenti rapidamente svolti dalla Stazione Carabinieri di Cepagatti a seguito della denuncia sporta dalla donna che ha narrato di condotte ostili e minatorie realizzate tramite telefonate continue, assillanti SMS e finanche pedinamenti subiti nel tempo. L’ex marito assumeva tali atteggiamenti sia nei confronti della donna sia verso il figlio minorenne. Non essendosi mai rassegnato alla fine del matrimonio, già in passato era stato sottoposto ad un’analoga misura cautelare, terminata la quale, aveva ripreso a reiterare le condotte vessatorie. Adesso, laddove decidesse di violare il provvedimento inibitorio per lui scatteranno ulteriori più pesanti misure restrittive.
Un’analoga e grave vicenda ha impegnato i Carabinieri di Montesilvano.
I fatti hanno origine nel gennaio 2019, periodo questo in cui una donna di Città Sant’Angelo, interrotto il suo rapporto matrimoniale con un uomo di Montesilvano, ha iniziato ad essere vittima di costui per mesi, subendo continue telefonate ingiuriose, pesati scene di gelosia e minacce condite da violenza fisica e psicologica. In un’occasione l’uomo ha brandito anche un coltello. La modalità aggressiva di costui si è manifestata anche con alcuni parenti della vittima con l’esibizione di una pistola regolarmente detenuta che, all’epoca dei fatti, appena accaduti, è stata immediatamente ritirata in via cautelare dai carabinieri di Montesilvano per scongiurare più gravi iniziative, assieme ad un fucile ed a numerose cartucce.
È per questi motivi che, all’esito delle indagini del caso da parte dell’Arma di Montesilvano, la Procura della Repubblica ha richiesto al GIP del Tribunale di Pescara una richiesta di misura cautelare di “Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa con obbligo di tenersi da questa ad una distanza non inferiore a metri cento”, per l’appunto notificata all’interessato dai Carabinieri di Montesilvano il 16 agosto scorso.