L’era COVID ci ha messo tutti dinanzi alla complessità delle dinamiche delle malattie nelle popolazioni, abbiamo per la prima volta dovuto tutti confrontarci con alcuni concetti di epidemiologia, prima sconosciuti ai più, abbiamo capito come le relazioni tra uomini, popolazioni animali e ambiente debbano essere viste con un approccio integrato, olistico, tendente a definire il quadro generale di “One Health”.
Solo un approccio multidisciplinare può infatti garantire la comprensione di tale complessità. Abbiamo sentito spesso dire oltre il 70 % dell’origine delle malattie infettive emergenti dell’uomo sia di origine animale, per lo più da animali selvatici, e questo è vero: ma è altrettanto vero che tali malattie sono effetto di relazioni complesse tra uomini, animali domestici e selvatici, e che trovano spiegazione, quando riusciamo ad averla, nell’analisi di fattori quali la densità di popolazione umana, la diversità e l’abbondanza di animali selvatici, e i cambiamenti dell’ambiente messi in atto dall’uomo, primi fra tutti la deforestazione, l’espansione di pratiche agricolturali intensive, l’intensificazione della produzione zootecnica, il commercio di animali, etc.
In questo contesto nasce la sfida ambiziosa dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise e del Parco Nazionale della Maiella di una collaborazione che metta insieme le buone pratiche, la lunga esperienza nel campo epidemiologico e i sistemi diagnostici dell’Istituto e le possibilità che derivano da un laboratorio a cielo aperto, come quello del Parco, nel quale la conoscenza delle dinamiche ecologiche che regolano lo stato di salute degli animali selvatici è da anni supportata da un intenso lavoro di campo e da collaborazioni scientifiche nazionali e internazionali di recente realizzate da parte del Wildlife Research Center del PNM. In virtù delle le rispettive aree di attività e competenze, l’accordo mira allo sviluppo di servizi innovativi e di attività di ricerca in ambito eco-epidemiologico e gestionale sulla fauna selvatica. Si lavorerà per costruire un modello sperimentale di messa a sistema dei dati sanitari con elementi di ecologia delle popolazioni oggetto della sorveglianza epidemiologica, ivi inclusi i dati riferiti alle interazioni spaziali, trofiche e sanitarie tra animali selvatici e animali domestici monticanti; il percorso è quello indicato dalla disciplina, così di recente definita, della Conservation Medicine rivolta prioritariamente a specie in via di estinzione o sottoposte a particolari regimi di tutela.
Venerdì 5 novembre, ore 11:00, presso la Sala Tosti dell’ex-Aurum a Pescara, il Direttore Generale IZSAM Nicola D’Alterio, il Presidente del Parco Lucio Zazzara, insieme ai referenti tecnici del progetto, presenteranno le iniziative in campo, che confermano ancora una volta l’esclusività e il primato dell’Abruzzo come Regione verde e sensibile alla cura della salute e del benessere dell’uomo e degli animali.