“Il Sir di Chieti Scalo non può restare un’ipoteca per il nostro territorio”, così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica, Chiara Zappalorto.
“Appena insediati abbiamo chiesto agli uffici di fare il punto sulle bonifiche dei siti inquinati presenti nel nostro perimetro cittadino, Sir soprattutto, perché è un’area vasta, che ha un fardello di metalli pesanti e altri veleni nel suo seno, su cui non ci sono stati interventi fino ad oggi, nonostante la precedente Giunta Regionale con il Masterplan avesse avviato un percorso e stanziato delle risorse per avviare il processo di bonifica" Riprendono sindaco e assessora.
"Oggi ci ritroviamo punto e a capo, con i fondi stornati, la progettazione esecutiva attesa e non completata, fatto che ci ha fatto perdere un treno governativo importantissimo, il reintegro dei fondi che sarebbe stato possibile grazie ai 123 milioni messi a disposizione dal Ministro per il Sud Mara Carfagna, ma a cui non possiamo attingere, perché per goderne era necessario avere la progettazione esecutiva pronta. Ci chiediamo perché ciò sia accaduto, considerato che il SIR di Chieti Scalo dovrebbe essere considerata una delle emergenze ambientali dal Governo Regionale e che per questo, dunque, non solo non avrebbe dovuto perdere i fondi che aveva, ma doveva essere fra i primi progetti da riattivare, cosa che al momento, ci sembra non sia, stando a quanto leggiamo dal Dipartimento regionale Territorio e Ambiente, che in risposta all’interpellanza del consigliere Pd Silvio Paolucci, fa il punto su tutte le attività in corso e compiute sull’area. Come Comune faremo la nostra parte, in attesa di sapere da Arap come muoverci per accorciare i tempi della bonifica e anche della messa in sicurezza dei luoghi inquinati, perché non creino altri danni al territorio e alle falde. Nel frattempo, in attesa di capire quando i 10 milioni di euro potranno essere reintegrati, dovremmo anche considerare la possibilità di inserire questo obiettivo fra i progetti che saranno finanziati dal Pnrr, le prerogative ci sono tutte, bisogna aggiungere la volontà che da parte del Comune di Chieti è forte e chiara di non perdere questo che potrebbe essere l’ultimo treno da prendere”.