27 gennaio 2012. La Squadra Mobile di Pescara ha arrestato otto persone appartenenti a un'organizzazione che secondo le indagini, avrebbe favorito l'immigrazione clandestina, soprattutto dalla Georgia, attraverso la realizzazione di documenti falsi. L'organizzazione avrebbe provveduto anche al trasporto dei clanestini. Spesso i documenti erano false carte di identità riproducenti lo stemma della Repubblica Italiana e i timbri contraffatti del Comune. Inoltre, l'organizzazione si sarebbe occupata anche della regolarizzazione di decine di stranieri, in prevalenza senegalesi o cinesi, già presenti in Italia come clandestini, ma interessati ad ottenere un contratto di lavoro sfruttando le procedure dell'emersione dal lavoro irregolare; vicenda che avrebbe visto coinvolti diversi complici, fittizi datori di lavoro per aggirare, previo pagamento di somme oscillanti tra i millecinquecento e i tremila euro, la normativa vigente. L'inchiesta, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Pescara, Mirvana Di Serio, è stata avviata nel duemiladieci dopo un controllo alla Polizia di frontiera dell'aeroporto di Fiumicino (Roma). In quella circostanza furono arrestati due georgiani clandestini e fermata, ma subito rilasciata, una loro connazionale, Ana Gurashvili, residente a Montesilvano. Dalle successive indagini si scoprì che la donna era in contatto con il pregiudicato Elio Imperatore, a capo di un'organizzazione che favoriva l'immigrazione attraverso documenti di identità e contratti di lavoro falsi. Le otto persone nei cui confronti il Gip Gianluca Sarandrea ha emesso i provvedimenti sono accusate di associazione per delinquere, falso e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Oltre a Elio Imperatore e Ana Gurashvili sono stati arrestati: Gela Areshidze (Georgia) e Rinaldo Taborre, entrambi domiciliati a Montesilvano; Gianna Forchetti, residente a Fara Filiorum Petri (Chieti); con la stessa ordinanza è stato disposto l'obbligo di presentazione all'autorità di polizia giudiziaria per Sergio Mancini, Roberto Febo e Rossano Morgiante, tutti di Pescara