Il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli ha fissato al 10 febbraio 2019, la data per l'elezione del Presidente della giunta e per il rinnovo del consiglio regionale.
La decisione è stata sancita d'intesa con la Presidente della corte d'appello dell'Aquila Fabrizia Francabandera e sentito il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. Oggi Lolli firmerà il decreto di fissazione della data delle elezioni con la conseguente convocazione dei comizi elettorali."Ci siamo mossi velocemente nel rispetto delle regole e per garantire la partecipazione di cittadini e candidati. Abbiamo esaminato i pareri dell'ufficio legislativo del Consiglio regionale, quello dell'avvocatura regionale e anche quelli, di diverso orientamento, delle forze di opposizione. La prima data utile è stata il 10 febbraio prossimo". Così all'ANSA, il presidente reggente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli ((Pd), che ha raccolto il testimone dopo le dimissioni del senatore del Pd Luciano D'Alfonso, poco dopo aver comunicato che in Abruzzo si voterà il prossimo 10 febbraio. "Abbiamo valutato - continua - che se compresso il termine di 120 giorni dalla pubblicazione del decreto di scioglimento del consiglio regionale del 22 agosto scorso, per assicurare il cosiddetto diritto di elettorato passivo, cioè la possibilità di candidatura, prevalentemente a sindaci e funzionari pubblici, avrebbe potuto causare molti ricorsi finalizzati ad invalidare le elezioni, quindi ci siamo attenuti a quel termine con la conseguenza che la prima data utile è risultata il 23 dicembre". Lolli spiega poi che "considerando che per le festività natalizie e di fine anno, non si sarebbe potuto votare né in quel giorno, né nelle due settimane successive, siamo arrivati al 13 gennaio".
Intanto Forza Italia ha annunciato ricorso al Tar:“Ho già chiamato i nostri legali per impugnare dinanzi al Tar la folle scelta della giunta regionale di indire le prossime elezioni regionali per il 10 febbraio. Ritengo tale decisione non condivisibile, non corretta, contraria al bene dell’Abruzzo e che determinerà un evidente sperpero di denaro pubblico”. Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando la decisione del Presidente Lolli. “Il Presidente Lolli, con il garbo che lo contraddistingue, mi ha personalmente comunicato che intende indire le elezioni per il 10 febbraio 2019, peraltro Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe – ha detto il Capogruppo Sospiri -. L’ho ringraziato per la cortesia, l’ho salutato, ma è evidente che sarà battaglia sul profilo legale. Ho già interpellato i nostri legali per impugnare al Tar la decisione, come già avvenuto in altre Regioni, una decisione che contrasteremo in ogni sede possibile. Non solo: considerando che Forza Italia non sta in Regione per scaldare sedie a spese degli abruzzesi, a partire dalla scadenza dei 90 giorni dallo scioglimento dell’assise determinata dalle dimissioni dell’ormai ex Presidente D’Alfonso, ovvero dal 22 novembre, sino al ritorno alle urne, noi restituiremo i soldi delle indennità, tolte ovviamente le tasse”. "Se finora il 10 febbraio era noto come il Giorno del Ricordo, d'ora in poi diventerà anche il giorno della vergogna dell'Abruzzo". Lo dichiara Fabrizio Di Stefano, esponente di Fi indicato dalle Reti Civiche D'Abruzzo come loro rappresentante sul tavolo del centrodestra."Non esistono altri termini per definire, infatti, la scelta effettuata per individuare la data del voto per le elezioni regionali. Non ci sono considerazioni giuridiche univoche che sostengono tale decisione - continua Di Stefano - ed è bene essere chiari: si tratta di una scelta politica grave, che prolungherà di fatto l'agonia dell'Abruzzo, che prima è stato malgovernato e poi è stato abbandonato da D'Alfonso. "