Venerdì 22 Novembre 2024

Il Tortarello abruzzese – molisano – il melone profumato e simbolico degli antichi

04/08/2015 - Redazione AbruzzoinVideo

Riserva Naturale Regionale LAGO DI SERRANELLA

 

Nell’anno dell’Expo il Cisdam – Centro Studi Ambientali abruzzese – e la cooperativa Sagrus, che gestisce aree protette in Val di Sangro ed opera nel settore dei servizi ambientali – danno seguito ad un decennale progetto di tutela e valorizzazione della biodiversità rurale con la pubblicazione del volume sul “Tortarello abruzzese – molisano” a cura di Aurelio Manzi, noto botanico esperto in storia del paesaggio e dell’agricoltura, e Michele Tanno, agronomo molisano. Nel corso degli anni Serranella è diventata sede di un progetto ambizioso e tenace, il progetto Orti, per la salvaguardia di un patrimonio agrario e culturale che rischia di sparire per sempre, quello delle cultivar – o varietà locali – di ortaggi e frutta sempre più impoverito dalla produzione intensiva e globalizzata. Un progetto non solo scientifico ma con indubbie ricadute nel mondo produttivo agricolo – che sembra fra l’altro conoscere un rinnovato interesse come attività economica nel mondo giovanile – se solo si considera la riscoperta e la valorizzazione del peperone dolce di Altino o di Serranella che si avvia, grazie a nuove iniziative associative ed imprenditoriali, a divenire prodotto di qualità caratterizzante un territorio. Dopo altre pubblicazioni sul tema la collana si arricchisce con un nuovo titolo su un ortaggio umile e quasi dimenticato, il tortarello, che non è una varietà di cetriolo ma è a tutti gli effetti un melone. Un ortaggio invece nobile ed apprezzato dall’antichità, il primo della sua famiglia – le cucurbitacee – ad essere addomesticato e coltivato come attestano le pitture parietali dell’antico Egitto, raffigurazioni nelle città greche e nei mosaici romani e come raccontano gli affreschi di Pompei ed Ercolano. Una storia millenaria quindi che si salda al presente nella riscoperta di questo ortaggio dalle indubbie qualità organolettiche che lo rendono unico (è infatti ben più digeribile del cetriolo) e che potrebbero riaprire nuove strade per la valorizzazione di un prodotto leggero e fresco legato al nostro territorio. Nel corso dell’evento, al quale partecipano gli autori, esperti ed operatori provenienti anche da altre regioni, verranno esplorati nuovi percorsi in cucina e possibili iniziative imprenditoriali, nella convinzione che questo solo può essere il futuro di un’agricoltura di qualità che rispetti l’ambiente, la biodiversità, la stagionalità, un percorso sancito anche dalla collaborazione con Slow Food Abruzzo – Molise. Il progetto Orti di Serranella ha alle spalle un lavoro lungo e tenace, promosso da anni dall’opera infaticabile di Aurelio Manzi, e portato avanti dalla cooperativa Sagrus e dalle riserve di Serranella, di Rosello e del Bosco di Don Venanzio, senza alcun finanziamento pubblico e senza alcun aiuto, reso possibile solo dalla passione verso un territorio e dall’interesse di singoli privati. 

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