17 aprile 2014. "I 40mila cittadini che il 13 aprile 2013 parteciparono alla manifestazione di Pescara hanno fatto la cosa giusta chiedendo di fermare la grande piattaforma e la nave-raffineria che la Medoilgas vuole realizzare di fronte alla Costa dei Trabocchi in Abruzzo". Le associazioni ambientaliste promotrici della maxi protesta organizzata un anno fa per le vie del centro di Pescara contro la deriva petrolifera accolgono così la decisione del Tar del Lazio di respingere il
ricorso presentato dalla società contro il ministero dell'Ambiente.
Gli ambientalisti definiscono "significativo" il fatto che nel provvedimento i giudici amministrativi evidenzino"l'interesse naturalistico e storico-culturale dell'area,
individuata come Parco nazionale della Costa teatina, e di uno dei simboli della costa adriatica, i trabocchi, protetti da una legge regionale. Il logo della manifestazione - sottolineano le associazioni - si è materializzato direttamente nella sentenza, a rendere ancora più stridente il contrasto tra due idee di
economia e gestione del territorio", l'una incentrata sulla "deriva petrolifera" e l'altra sull'"economia del turismo, della qualità ambientale e dei prodotti eno-gastronomici".
Sottolineando che "la lotta continua e non abbasseremo la guardia", gli ambientalisti invitano una "miope Confindustria regionale a meditare sulla posizione che ha tenuto finora, visto che non è in sintonia con la stragrande maggioranza degli abruzzesi, e a consigliare a Medoilgas di abbandonare il progetto, evitando ricorsi al Consiglio di Stato". "Se l'intervento non verrà ritirato - aggiungono - continueremo a difendere strenuamente il territorio, seguendo l'eventuale prosieguo dell'Iter di Ombrina, che si fermerebbe con una modifica da parte del Parlamento dell'articolo 35 del decreto Sviluppo, e perimetrando finalmente il parco della Costa
teatina. Contrasteremo, inoltre, anche la Strategia Energetica Nazionale che vuole trasformare l'Abruzzo in distretto
minerario".