Andrà in scena giovedì 6 aprile alle ore 21, allo spazio ex Matta di Pescara, la pièce teatrale “Hiv - Tanto lontano così vicino” frutto del laboratorio di pedagogia teatrale “Teatro e Aids” a cura dell’associazione “Deposito dei segni” diretta da Cam Lecce e Jörg Grünert.
Il cast, composto da operatori Caritas, studenti universitari ed esponenti di associazioni e movimenti cattolici: «metterà in scena – spiega lo stesso Cam Lecce - uno spettacolo teatrale didattico con lo scopo di informare sulla malattia, ricordando cos’è, come si contrae, come la si affronta socialmente, quali sono i diritti del malato e quali sono i modi per prevenirla, affinché vengano superati i vecchi stereotipi sulla patologia e venga considerata effettivamente da tutti come tale, soprattutto dai giovani».
Lo spettacolo teatrale, a ingresso gratuito, chiuderà, inoltre, il progetto Aids “Amarsi senza farsi male” della Caritas diocesana di Pescara-Penne, che negli ultimi nove mesi ha informato e sensibilizzato operatori del terzo settore e semplici cittadini sul tema dell’Hiv. Tante le attività condotte dall’equipe della Chiesa locale, dalle interviste a campione per verificare il grado di conoscenza sulla malattia da parte dei giovani, agli incontri formativi sul tema declinati in ambito medico, psicologico e sociale e rivolti a volontari e operatori di pastorale, fino ai laboratori creativi con gli studenti del Liceo artistico Misticoni-Bellisario di Pescara che hanno realizzato una campagna pubblicitaria sul tema della prevenzione e un opuscolo informativo tascabile. «Abbiamo cercato di toccare tutti gli ambiti possibili - ricorda Erminio Di Filippo, coordinatore del progetto Aids - ricevendo una buona risposta soprattutto dagli studenti. Il nostro obiettivo è stato quello di sensibilizzare e far conoscere una problematica, l’infezione da Hiv-Aids, che è presente sul nostro territorio e di cui si parla poco».
La diocesi di Pescara è attiva nella lotta all’Aids da tempo e la presenza della Casa famiglia “Il samaritano”, aperta a Pescara dal 1999 in collaborazione con la Asl, lo dimostra. Ospita fino a dieci malati per sostenerli nelle cure e, quando è possibile, aiutarli nel reinserimento socio-lavorativo: «Una realtà - conclude Di Filippo - che meriterebbe un maggior collegamento con il territorio. Anche per questo, tra gli attori dello spettacolo teatrale figura un ospite della casa famiglia». tale, soprattutto dai giovani».