Ancora guai per l'ex dirigente della Regione Abruzzo Antonio Sorgi, indagato insieme ad altre tre persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione del delitto di turbata liberta' degli incanti, per fatti commessi tra il 2009 e il 2013.
La squadra Mobile di Pescara, su delega della Procura della Repubblica di L'Aquila (pm Antonietta Picardi e Simonetta Ciccarelli), ha notificato quattro avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di Sorgi, gia' direttore regionale della Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazione Ambientali, Energia, poi divenuto Dirigente del Servizio Raccordo con il Sistema delle Conferenze dello stesso ente; Rocco Micucci, ex presidente del Cda della Fira (Finanziaria regionale abruzzese); Iris Flacco, dirigente del Servizio Risorse del territorio e Attivita' Estrattive nell'ambito del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione Abruzzo; Ercole Cauti, gia' amministratore della societa' Metron srl con sede operativa a Mosciano Sant' Angelo (Teramo). Le indagini hanno preso il via nel settembre del 2014, dopo l'arresto di Sorgi nell'ambito dell'operazione "Re Sole", condotta sempre dalla procura aquilana, relativa al bando di gara per l'ampliamento del cimitero di Francavilla al mare (Chieti). Successivamente, sulla base dell'analisi di una cospicua mole di documenti acquisiti nel corso delle indagini, valutati e contestualizzati rispetto a numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, e' stato sviluppato un nuovo filone investigativo sul presunto illecito l'affidamento di servizi e forniture per la gestione e l'assistenza tecnica di progetti finanziati con fondi europei gestiti dalla Regione Abruzzo. Secondo l'accusa, Sorgi, in concorso con Flacco, avrebbe "abilmente sfruttato" il suo ruolo apicale all'interno della struttura regionale per favorire il suo amico imprenditore Cauti, titolare della Metron, societa' specializzata nella gestione procedurale e finanziaria di programmi europei, il quale si e' aggiudicato cinque commesse pubbliche, per centinaia di migliaia di euro, relative alla redazione e alla gestione di progetti europei in materia di sfruttamento di risorse energetiche e protezione dell'ambiente, all'esito, sempre secondo l'accusa, di procedure di gare "turbate" in suo favore. In due casi la societa' che si e' formalmente aggiudicata la gara e' stata la Fira, ma le attivita', secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbero state in concreto gestite sempre dalla Metron sulla base di pregressi accordi occulti con Micucci.