“Il porto di Ortona sta vivendo una pericolosa situazione di stallo che pesa su tutte le attività presenti e future. Il tutto dipende dalla scelta del governo regionale di puntare ostinatamente sull’Autorità portuale di Civitavecchia”.
- E’ quanto ha dichiarato il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Ortona. “Nella scorsa legislatura – spiega Febbo - avevamo indicato come nostro riferimento Taranto, soprattutto perché è in obiettivo convergenza e sapevamo che poteva contare su ingenti finanziamenti e magari avrebbe deciso di spenderli su Ortona o Pescara. A oggi il Governo nazionale, nel riassetto delle Autorità portuali, ci ha messo con Ancona, una scelta che non ci soddisfa ma che tutto sommato è accettabile se si ragiona ad esempio sulla cosiddetta autostrada del mare mentre la Regione ha deciso inspiegabilmente di puntare tutto su Civitavecchia. Ma c’è una legge in vigore e bisogna rispettarla. Intanto però l’amministrazione regionale si dimentica degli altri porti abruzzesi come Vasto, Giulianova ecc. perché si parla solo di Ortona e Pescara invece di ragionare sul sistema portuale nella sua interezza. Intanto l’Abruzzo non ha sottoscritto l’intesa su Ancona e se capitasse che non si concretizzi il passaggio con Civitavecchia siamo certi che potremmo subire delle pesanti ripercussioni per il futuro delle nostre infrastrutture”.
Il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Tommaso Cieri ha spiegato come “lo stato delle cose è surreale. Il problema è che questa mancata adesione all’Autorità portuale comporta un blocco totale di tutte le attività. Vogliamo sollecitare la Regione su questo aspetto, fermo restando che ognuno ha le proprie idee, ma non dare il consenso determina uno stallo delle attività inerenti al Demanio come la pista ciclopedonale o la concessione di Walter Tosto solo per fare qualche esempio. Chi governa la Regione è completamente scollegato dal territorio operando scelte, più o meno condivisibili, che mostrano un'assoluta mancanza di condivisione. Riteniamo che sia necessario riallacciare i rapporti con Ancona al più presto. L’unico responsabile di questa situazione è uno solo, il governatore D’Alfonso; capisco che voglia perseguire i suoi obiettivi ma deve consentire la realizzazione di quello che la Legge stabilisce senza bloccare lo sviluppo di questo territorio. E' tutto fermo anche quanto riguarda il dragaggio per il quale il Consiglio di Stato non ha concesso la sospensiva. Di fatto i lavori saranno realizzati dalla seconda ditta in graduatoria. Ma perché a oggi non ancora si scava? Semplice, il Consiglio di Stato si pronuncerà nel merito il 19 gennaio 2017 e chiaramente chi deve fare i lavori aspetterà quella data onde evitare di sprecare tempo e risorse. Ma ciò che è paradossale riguarda le sabbie escavate, di categoria B1 e B2, che andrebbero depositate dove la WTS vuole installare il deposito Gpl e naturalmente l’azienda che ha chiesto la concessione non starà certo a guardare. Intanto non è possibile fare nessun tipo di lavoro né ordinario né straordinario perché manca l’Autorità portuale e questo penalizza l’infrastruttura anche in termini di sicurezza”. “Avevamo anticipato che fino al 31 dicembre 2016 non si sarebbe fatto nulla – concludono Febbo e Cieri - e purtroppo avevamo ragione”.