Due gli appelli sottoscritti dalla Comunità e dal Territorio della Provincia di Chieti e rivolti al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato e al Presidente del Consiglio dei Ministri a margine delle giornate allestite nell’ambito della Settimana di mobilitazione nazionale per difendere servizi e sicurezza promosso dal’UPI cui l’Ente ha aderito recependo nell’occasione anche gli imput e le preoccupazioni de sindaci, delle forze economiche e dei dirigenti scolastici.
Rispettati gli appuntamenti del 22 e 24 marzo nella Sala consiliare del Palazzo della Provincia di Chietidedicati rispettivamente alla sicurezza, gestione e investimenti delle strade e delle scuole superiori, in cui l’Amministrazione provinciale e i dirigenti hanno fatto il punto sulla situazione finanziaria e sugli interventi programmati e in corso d’opera.
Si è illustrato l’impatto reale che la mancanza di risorse sta avendo sulla nostra comunità, il quadro delle risorse umane, strumentali e finanziarie in dotazione della provincia di Chieti progressivamente deteriorate nel corso degli anni, il fabbisogno necessario alla manutenzione ordinaria della rete viaria provinciale di 1792 km che collega ben 104 comuni, di 244.165 mq di superficie scolastica corrispondenti a 47 edifici scolastici ubicati in 13 comuni a fronte di 17.361 studenti.
A margine, l’approvazione e sottoscrizione all’unanimità di due speculari documenti proposti dal Presidente Mario Pupillo per denunciare l’urgenza del decreto enti locali e indicare specifiche misure a favore delle province e dunque del Territorio servito, che vanno dalle risorse aggiuntive per l’esercizio delle funzioni fondamentali, inclusa laprevisione di fondi straordinari per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico di tutte le scuolecomprensive dei fondi per le verifiche della vulnerabilità,all’utilizzo sul territorio dei risparmi dei costi della politica ottenuti con la gratuità delle cariche provinciali, al ripristino dell’autonomia organizzativa.
“Non chiediamo al Governo e al Parlamento soldi per i nostri enti – spiega il Presidente Mario Pupillo - ma per i servizi che siamo tenuti a garantire e che i nostri cittadini hanno il diritto di potere fruire in piena sicurezza. Le timide aperture dei vertici del Governo, registrate questa settimana dall’Unione Province Italiane rispetto alla possibilità di prevedere nel Decreto Legge Enti locali alcune norme che riguardano l’organizzazione del personale e la gestione dei bilanci, non sono sufficienti”.
“E’ questione di emergenza finanziaria – aggiunge il Presidente Pupillo- e abbiamo bisogno di certezza sull’ammontare dei fondi per programmare gli interventi sulle strade e sulle scuole di nostra competenza. Sfugge al Governo che dalla qualità dei servizi dipende lo sviluppo economico del Paese ed è di questo che si occupano gli enti locali, incluse le Province che dopo l’esito del referendum del 4 dicembre sono rimaste a tutti gli effetti enti territoriali previsti dalla Carta Costituzionale. Nella situazione particolare della provincia di Chieti i prelievi da parte dello Stato sono del 52,25% delle entrate proprie. La mancanza di risorse che denunciamo è oggettiva e sta mandando in crisi il sistema dell’istruzione secondaria e la fitta rete viaria provinciale, il che significa fermare lo sviluppo del nostro territorio”.
Le parole del Presidente Pupillo si agganciano alla scadenza imminente del 31 marzo, data entro cui le province dovranno approvare i bilanci di previsione 2017. La Provincia di Chieti, si legge negli appelli, dichiara di non essere nelle condizioni di approvare il bilancio preventivo e di incorrere nel dissesto economico-finanziario “indotto” dalla riduzione di risorse che la stessa Corte dei Conti, il 23 febbraio corso in audizione dalla Commissione Bicamerale per il Federalismo fiscale non ha esitato a definire “manifestamente irragionevole proprio per l’assenza di proporzionate misure che ne possano in qualche modo giustificare il dimensionamento”…. ed altresì attesta “la violazione dell’art. 3 Cost causato dall’inadeguatezza dei servizi per l’insufficienza delle risorse”.