Ancora notizie di morte e di dolore per la tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola,nel pescarese,travolto da una valanga mercoledì scorso. Mentre i soccorritori continuano senza sosta a scavare per tentare di trovare ancora vita tra la neve ed i detriti, purtroppo come ieri anche oggi sono stati estratti due corpi senza vita, si tratta di un uomo e di una donna non ancora identificati.
Il numero delle vittime accertate sale dunque a 16, mentre i dispersi sono 13. Nell' Hotel Rigopiano, un luogo da sogno dove tanti avevano trascorso momenti indimenticabili della propria vita, gioie, ricorrenze, momenti di relax, è diventato ormai lo scenario di distruzione e di morte, ma anche simbolo di sconfitta di un sistema che non tutela la vita dei cittadini,che non sa gestire le emergenze,un sistema obsoleto che fa registrare nel 2017 morti per il freddo ed il maltempo. Nonostante tutto resta accesa la speranza e permane la tenacia nei soccorritori che ogni giorno rischiano la propria vita per cercare i sopravvissuti. Mentre i parenti e gli amici dei dispersi continuano a pregare perché avvenga un miracolo e da quelle macerie venga estratto il proprio congiunto ancora vivo. Quando la valanga ha travolto l'Hotel c'erano 40 persone nel Resort, 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti, compreso il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perché al momento della slavina si trovavano all'esterno dell'albergo. Sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino all'alba di giovedì scorso. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdì e l'alba di sabato scorsi, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana e Gianfilippo; tre bambini, l'altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone. Si tratta di Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Le vittime al momento estratte sono invece 16: 9 uomini e 7 donne. Di queste ne sono state identificate 6: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, l'estetista Linda Salzetta e Barbara Nobilio. . All'arrivo all'ospedale di Pescara degli altri corpo recuperato oggi dalle macerie dell'hotel Rigopiano salgono a otto i cadaveri presenti nell'obitorio del capoluogo adriatico. Sono in corso gli accertamenti medico legali e le procedure di identificazione, tanta l'angoscia, l'apprensione da parte dei parenti, che vengono informati negli uffici della direzione sanitaria per il riconoscimento fotografico. I familiari dei dispersi e delle vittime sono nel punto di raccolta appositamente allestito.
Oggi sono stati dimessi dall'ospedale di Pescara i due bimbi che sono nel cuore di tutti, quelli per cui nulla sarà come prima. Edoardo Di Carlo, 9 anni, e Samuel Di Michelangelo, Il primo ha perso entrambi i genitori, morti sotto alle macerie dell'albergo, mentre quelli del secondo sono ancora tra i dispersi. I bimbi, in buone condizioni di salute, ieri avevano espresso il desiderio di restare qualche altra ora nel reparto di Pediatria. Poi, oggi, hanno lasciato l'ospedale. Edoardo è stato affidato ad un fratello maggiorenne ed è andato via con i parenti, Samuel ha lasciato la struttura sanitaria insieme ai nonni. Mentre Edoardo è stato informato della morte dei genitori, Samuel, a quanto appreso, sa che mamma e papà sono in ospedale, feriti.
Oggi intanto si sono svolti i primi funerali di due delle vittime estratta dall'inferno di neve dell'Hotel Rigopiano. Nella chiesa di San Nicola Vescovo a Farindola tantissime persone hanno dato l'ultimo saluto al maitre dell'albergo, Alessandro Giancaterino, 42 anni di Farindola. La chiesa era gremita e la bara è stata portata a spalla sotto la pioggia dal Comune, dove era stata allestita la camera ardente. Nel pomeriggio a Penne si sono svolte le esequie di Gabriele D'Angelo, 31 anni, cameriere dell'hotel Rigopiano e volontario della croce rossa.
