Si sono concluse in questi giorni le attività di sfalcio e di preparazione dell’area archeologica Rampigna di Pescara. La pulitura dell’area è la prima, necessaria operazione finalizzata a rendere visibili le tracce dei saggi già eseguiti e consentire ad archeologi, geologi ed ingegneri idraulici i rilievi e le valutazioni propedeutiche alla progettazione dello scavo archeologico complessivo.
Sul campo la Soprintendente, arch. Cristina Collettini, il sindaco di Pescara Carlo Masci il Rup, arch. Aldo Giorgio Pezzi e l’archeologo, dott. Eugenio Di Valerio che ha seguito in sorveglianza la fase di preparazione dell’area.
La SoprintendenteCristina Collettini dichiara “Stiamo lavorando congiuntamente all’Amministrazione comunale per garantire tempi adeguati all’attuazione dell’intervento, come promesso alla città. Terminata questa fase, si entrerà nel vivo delle attività di progettazione dello scavo, che sono già state precedute dall’analisi delle risultanze dei saggi già eseguiti e da rilievi di dettaglio per comprendere meglio i livelli delle falde acquifere sotterranee.La nostra città è definita da tutti il gioiello dell'Adriatico, nota per il suo spirito moderno. Però sta sempre più rivelando le sue radici storiche profonde che arrivano fino al IV secolo a.c..
"La Soprintendenza ai Beni Culturali sta portando avanti, insieme al Comune, il progetto di valorizzazione storico-culturale del campo Rampigna, ha provveduto a ripulire tutta l'area, riportando alla luce la necropoli medievale e le mura della Fortezza, cinquecentesca, adesso proseguirà con gli scavi per realizzare il parco-museo, che il Ministero ha finanziato con 6 milioni e 200mila euro, da cui potranno emergere ulteriori affascinanti reperti del nostro passato.A pochi passi da lì, RFI sta riportando alla luce il bastione San Vitale, parte integrante di quella Piazzaforte che ha protetto Pescara per secoli. Che emozione vedere la nostra città crescere e prosperare, mantenendo salde le proprie fondamenta su una storia millenaria" Così il sindaco di Pescara Carlo Masci.