La scelta è irrinunciabile. Carlo Frascari, segretario regionale Snals- Confsal lo dice apertamente. Lo sciopero è, a questo punto, un atto inderogabile. “La proclamazione dello sciopero generale della scuola del 10 dicembre”, spiega Frascari” quello indetto da SNALS, CGIL UIL e GILDA, al quale hanno aderito anche le altre sigle autonome, è la risposta politica più forte dei lavoratori del comparto, dai Dirigenti al personale docente e ATA, ad una situazione insostenibile che il Governo non ha percepito nella sua gravità”.
Alla base della protesta”, prosegue il segretario regionale Snals-Confsal, “non ci sono solo rivendicazioni salariali, con stipendi che da anni attendono di avere una rivalutazione credibile per tutto il personale ma, anche, richieste di attenzione e risoluzione ai molti problemi del sistema, che la pandemia ha evidenziato e ampliato”. Si attende da tempo una revisione sistemica delle procedure di assunzione del personale, che continuano ad essere governate da interventi provvisori di ogni governo in carica, senza dare una soluzione al fenomeno del precariato e, per il personale docente, alla definizione di percorsi stabili per l’abilitazione”.
Si continua”, aggiunge Frascari, “ad invadere materie contrattuali con interventi legislativi e amministrativi su ogni materia: mobilità, aggiornamento, valutazione del personale, prestazione lavorativa, responsabilità. Si scaricano sulle scuole maggiori funzioni e procedure, che rendono sempre più complesse le prestazioni lavorative di tutto il personale, senza prevedere organici adeguati ai sovraccarichi richiesti. Si trasformano, ormai da tempo”, conclude il segretario Snals- Confsal Abruzzo, “le relazioni sindacali a livello centrale e periferico in vuoti riti formali che non riescono ad incidere sulle decisioni del governo e del ministero dell’istruzione, spesso svuotato di ogni reale potere di concertazione e decisione. Questo sciopero è, quindi, per la Scuola e per il suo futuro nel nostro Paese”.