Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all'ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Pescara, su richiesta della Procura della Repubblica locale, che ha portato all'applicazione della custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di un 37enne pescarese pluripregiudicato e di sua moglie di 32 anni. Entrambi sono gravemente indiziati dei reati di usura aggravata, estorsione e spaccio di stupefacenti in concorso.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, sono iniziate nel mese di aprile 2022, quando un noto imprenditore locale, esausto per le vessazioni subite, ha deciso di presentare denuncia presso la Questura. L'imprenditore, che ammetteva di fare uso di sostanze stupefacenti da alcuni anni, acquistava cocaina dalla coppia arrestata al prezzo di 100 euro per ogni dose da 0,5 g., per una media di oltre 1.000 euro al mese. Le transazioni avvenivano presso la residenza della donna, in presenza del marito.
Col passare del tempo, l'imprenditore si era trovato in difficoltà finanziarie e i due indagati ne avevano approfittato per prestargli denaro a interessi usurai. Infatti, nonostante il debito fosse di 3.000 euro, la coppia aveva ottenuto dalla vittima la promessa di consegnare loro somme pari a 6.000 euro, successivamente aumentate a 7.000 e infine a 8.000 euro con cadenza quasi mensile.
Gli investigatori hanno scoperto che, nonostante l'imprenditore avesse già versato più di 13.500 euro ai suoi aguzzini, gli indagati avevano minacciato di divulgare presunti dettagli intimi compromettenti relativi all'imprenditore stesso. Le minacce erano arrivate anche a minacciare la sua vita nel caso in cui non avesse soddisfatto ulteriori richieste di denaro.
Le minacce venivano fatte di persona, recandosi presso l'abitazione della vittima o intercettandolo per strada nei luoghi che frequentava, e anche rivolgendosi a conoscenti e vicini. Questi comportamenti vessatori si sono protratti fino al mese di maggio scorso.
La Squadra Mobile, oltre a documentare tali attività vessatorie, era già riuscita, nel mese scorso, a effettuare l'arresto in flagranza della 32enne, trovata in possesso di sostanze stupefacenti all'interno della propria abitazione. Tuttavia, la donna era stata successivamente rilasciata dopo la convalida dell'arresto.
Pertanto, nella giornata odierna, la donna è stata posta agli arresti domiciliari, mentre il marito è stato condotto in carcere.
Si precisa che le responsabilità per i fatti contestati nell'ordinanza del GIP, sebbene sostenute da elementi considerati gravi al punto da giustificare le misure cautelari restrittive della libertà, devono essere ancora valutate nel corso del processo, e gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio.