Resta il fatto che un episodio del genere è inaccettabile. Pescara, da sempre città aperta, accoglie e attrae molte persone che arrivano da fuori e, tra queste, c'è anche chi commette reati. Ma a questo bisogna aggiungere che Pescara, grazie alle forze dell'ordine, è una città con un sistema di protezione che funziona, come è stato ampiamente dimostrato anche ieri. Ci conforta, poi, che il sistema di videosorveglianza contribuisca a far sì che le situazioni delittuose vengano risolte in pochissimo tempo e anche di questo ne abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione ieri.
Il mio auspicio è che si riesca ad andare oltre, ad esempio per quanto riguarda la presenza di extracomunitari che seguono percorsi di accoglienza e che, una volta approdati in città, rischiano di cadere nelle maglie della microcriminalità e nella rete dello spaccio, ingrossandone le fila: per questo ho chiesto al Prefetto la convocazione di un nuovo tavolo per la sicurezza, per un confronto che si aggiungerà ai tanti già avuti all'insegna della massima collaborazione istituzionale. Se appare superato da anni il concetto di Pescara isola felice, è altrettanto vero che qui i fatti di cronaca sono contenuti numericamente e comunque subito risolti dal sistema di protezione della città, un sistema di prevenzione e repressione che c'è e funziona. A livello nazionale si deve però ragionare su altro perché chi commette delitti, dopo pochi giorni, si ritrova spesso libero, in strada, e questo genera preoccupazione, allarme e disagio da parte dei cittadini”.