Ha attraccato poco dopo mezzogiorno la Life Support di Emergency nella banchina nord del porto di Ortona. A bordo 161 migranti, 26 donne - 3 delle quali in gravidanza- 74 uomini, 52 minori non accompagnati e 9 minori accompagnati di varie nazionalità, in maggioranza etiopi, ivoriani e originari della Guinea Equatoriale.
Presenti sul posto il personale della Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Polizia, e anche della Prefettura di Chieti con il coordinamento del viceprefetto, Gianluca Braga. Ci sono anche i volontari di Emergency, in particolare il responsabile sanitario per i soccorsi in mare, Roberto Maccaroni, che ha confermato che "la situazione a bordo dei naufraghi non ha destato particolari problemi. Alcuni migranti erano disidratati, debilitati e si reggevano a mala pena in piedi. Durante la navigazione ci sono stati casi di dolori addominali, febbri o malattie cutanee. Dopo l’esecuzione delle operazioni preliminari di screening sanitario a bordo i migranti sono sbarcat dando priorità ad infermi, donne in stato di gravidanza e minori, e verranno accolti in una prima area di accesso. Quindi sono stati condotti nell'area allestita dalla Croce rossa italiana e dalla Protezione civile dove sono stati sottoposti ad ulteriori controlli da parte di medici dell’Asl, del 118 e inoltre da psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali.
Toccanti le testimonianze: "Siamo stati per tre giorni in mare alla deriva perché il motore non funzionava più. Avevamo finito il cibo e l’acqua. I bambini piangevano senza sosta" ha detto una delle donne soccorse, una 28enne 28 anni, proveniente dalla Costa d’Avorio e mamma di una coppia di gemelli di due anni. Si tratta del secondo sbarco dopo quello dei 38 migranti avvenuto nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 febbraio.