All’epoca dei fatti, quattro dei presunti responsabili furono arrestati nella flagranza di reato dalle pattuglie dell’Arma subito intervenute, mentre altri complici si disperdevano facendo perdere le loro tracce. A nemmeno un mese di distanza, gli stessi carabinieri protagonisti del primo intervento hanno continuato e serrato le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di L’Aquila, giungendo così all’identificazione di un quinto soggetto, anch’esso molto giovane e di origine straniera, sul conto del quale si sono concentrati numerosi elementi di prova che lo chiamerebbero in complicità per la tentata rapina occorsa agli inizi di gennaio ai danni di un minore ospite di una casa famiglia. Meticolosa è stata la ricomposizione della vicenda che ha visto, in sequenza, l’assunzione di informazioni testimoniali, l’acquisizione di immagini dei concorrenti nel reato e il ricorso all’individuazione fotografica. Tutti gli elementi, considerati in un unico insieme, sono stati positivamente valutati dall’Ufficio del P.M. titolare delle indagini, che ha richiesto e ottenuto dal GIP dello stesso Tribunale la misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei confronti del quinto giovane compiutamente identificato. In tempi brevi, i miliari delle dipendenti stazioni, incaricati di dare esecuzione alla misura restrittiva, nella serata di ieri hanno rintracciato l’uomo nei pressi del terminal bus della città e, dopo la certa identificazione, lo hanno sottoposto alle operazioni di arrestato e successivo trasferimento in un istituto penitenziario. Nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia previsto dalla procedura.