Per alcune contrade di Lanciano quella del 22 agosto scorso è stata una domenica infernale, con le fiamme che hanno invaso terreni e lambito abitazioni. Si contano i danni e si ripercorrono anche quelle ore terribili tra preoccupazione e rabbia anche per l'acqua che a un certo punto è mancata. Va detto che quelle zone (Sant'Amato, Madonna del Carmine, San Iorio..) già soffrono chiusure e razionamenti.
“Abbiamo fatto davvero tutto il possibile comprendendo la gravità della situazione – commenta il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe – abbiamo aumentato anche di due litri al secondo l'erogazione della risorsa idrica, portando i litri da 6 a 8, purtroppo quando i serbatoi si esauriscono le difficoltà non sono evitabili. E in una situazione di estrema necessità i serbatoi sono rimasti a secco in poco tempo. Capisco i disagi e la rabbia, ma noi più di quanto abbiamo fatto non potevamo fare”.
A ribadire l'impegno della Sasi ma pure la gravità della situazione legata alla risorsa idrica è Pio D'Ippolito, responsabile dell'area tecnica della società. “I due litri che siamo riusciti ad aumentare per le contrade colpite dagli incendi sono stati sottratti ad altre zone che quindi hanno patito problemi maggiori, lo abbiamo fatto ritenendo questa scelta giusta considerata l'emergenza incendi.
Va detto che anche i vigili del fuoco hanno utilizzato pure l'acqua potabile cosi come tante famiglie, questo è comprensibile data la drammatica circostanza ma l'effetto è quello di svuotare in tempi brevi i serbatoi. Abbiamo evitato la chiusura notturna proprio per dare un briciolo di sollievo e rassicurare i residenti. Devo però ancora una volta sottolineare che la situazione legata all'acqua è grave, non abbiamo bacchette magiche e facciamo sempre tutto quanto è nelle nostre possibilità per contenere i disagi”, ha concluso D'Ippolito.