Il giovane avrebbe, tra l'altro, minacciato e percosso uno degli educatori della casa affinché non denunciasse episodi di molestie e soprusi commessi all'interno del centro.
È rimasta alta l’attenzione della Procura dei minori e dei militari dell’Arma verso quei fenomeni delittuosi recentemente sfociati all'interno di alcune comunità di accoglienza della città. Appena qualche settimana fa si è conclusa l'ultima delle operazioni che hanno portato all'arresto di altri minorenni che, con i loro comportamenti, destarono preoccupazione nell’opinione pubblica e anche all’interno delle strutture ospitanti.
Da questa serie di episodi negativi è accresciuto il monitoraggio, diretto anche alla prevenzione, delle realtà che coinvolgono il difficoltoso percorso di accoglienza e inclusione sociale dei tanti minori stranieri non accompagnati.
La vicenda che ha coinvolto l'indagato 17enne è espressione di una grave condotta antisociale protrattasi per circa due mesi a partire dallo scorso gennaio, periodo in cui si sarebbero manifestati reiterati delitti che vanno dalle lesioni personali, ai tentativi di rapina, alle minacce nei confronti di coetanei, fino ai reati di resistenza e estorsione nei confronti di un incaricato di un pubblico servizio con funzioni tutorie.
Questi ultimi fatti, tra i più gravi delle contestazioni mosse nell'inchiesta, hanno portato la Procura minorile a richiedere la custodia cautelare in carcere disposta, poi, con ordinanza del GIP presso il Tribunale per i minorenni.
Le risultanze investigative giunte dal coordinamento dei carabinieri, che hanno raccolto diverse denunce, effettuato interventi all'interno della struttura e ricostruito minuziosamente i fatti, sono state vagliate dalla magistratura giungendo, così, all’arresto del minorenne come unica possibile soluzione alla problematica ravvisata.
Il giovane arrestato, da sabato scorso, si trova presso un istituto di pena della capitale dove attenderà l’interrogatorio di garanzia del Giudice per le indagini preliminari.