Non ce l’ha fatta Sergio Amadio, l'uomo di 64 anni ricoverato in ospedale al Mazzini di Teramo dopo essere caduto da un’impalcatura. L'artigiano di Sant’Egidio alla Vibrata è morto all'ospedale di Teramo dove era stato ricoverato in rianimazione dal 16 maggio a causa di un trauma cranico dovuto al violento impatto nella caduta, da oltre 4 metri di altezza, mentre stava eseguendo lavori di tinteggiatura all’interno di un salumificio.
Ieri la Asl di Teramo ha reso noto il suo decesso avvenuto nonostante l’intervento chirurgico e le cure intensive a cui è stato sottoposto.Ieri mattina i suoi organi sono stati donati, l'ultimo gesto d'amore di un uomo che aveva un cuore grande e che in vita era donatore di sangue e midollo. All'alba sono arrivate all'ospedale di Teramo le equipe di Milano e Roma per il polmone e fegato. Una speranza di vita per due pazienti fra gli ottomila in attesa di un trapianto di organo. Per una famiglia già così protesa verso il prossimo é stato naturale non opporsi alla donazione del loro caro deceduto. "Un atto onorevole, che merita rispetto nei confronti di chi, dopo la morte, può donare la vita", dichiara il direttore generale Maurizio Di Giosia, "un grande ringraziamento va ai familiari che nel momento di grande dolore hanno saputo guardare oltre la propria disperazione ". Il direttore generale ringrazia anche il personale che con la propria professionalità e con il proprio impegno ha reso possibile questo estremo atto di solidarietà verso il prossimo." Si tratta della quarta donazione avvenuta alla Asl di Teramo quest'anno.