L’area di decollo è situata a 615 metri di quota, con esposizione a nord est nel Parco della Majella e ieri il turista laziale ad un tratto ha perso il controllo del parapendio ed è finito contro una parete rocciosa. A causa del violento impatto l’uomo è caduto al suolo, lamentando una volta a terra l’impossibilità di muovere le gambe.
Subito i suoi amici hanno allertato i carabinieri, si è alzato in volo l’elicottero dei vigili del fuoco, che però non è riuscito ad effettuare il recupero, per la mancanza di personale medico a bordo, visto che l’uomo si lamentava di non riuscire a muovere le gambe.
Così i vigili del fuoco hanno sollecitato l’intervento del 118, che ha allertato il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, unico deputato per legge al soccorso in montagna, nelle grotte e nelle forre, che lavora al fianco del personale sanitario e dei medici del 118 a bordo dell’elisoccorso.
Sono subito partite due squadre del Soccorso Alpino, una di terra dalla base di Penne e un’altra a bordo dell’elicottero del 118, con personale sanitario a bordo, decollato dall’aeroporto di Pescara. Fortunatamente con grande abilità l’elicottero è riuscito ad avvicinarsi, prima che facesse buio, al luogo dello schianto e il ferito è stato recuperato dal tecnico del Soccorso Alpino sceso con il medico del 118 per verificare lo stato di salute dell’escursionista. Una volta stabilizzato, l’uomo è stato imbracato e recuperato con il verricello a bordo dell’elicottero, che lo ha portato all’ospedale di Pescara.
È bene ricordare agli escursionisti e alle varie forze dell’ordine che in caso di incidenti in montagna, nelle grotte o nelle forre, la competenza è affidata dalla legge - e dal buon senso - al Soccorso Alpino, che va allertato tramite il 118 o il NUE 112, specificando di trovarsi in ambiente impervio.