Una valida occasione per ricordare che in Abruzzo, durante la Seconda guerra mondiale dal 1940 al 1943, furono attivi diversi campi di concentramento fascisti. Nella Badia di Corropoli, antico monastero di Santa Maria in Mejulano, per esempio, si alternarono e coabitarono forzatamente, italiani, jugoslavi, polacchi, indiani, greci e inglesi. Durante l’incontro verrà proiettato in anteprima un breve video dal titolo L’ex campo di concentramento fascista di Casoli. Un luogo della memoria europeo (regia di Francesco Di Toro, voce di Icks Borea). Si tratta di un video che racchiude in due minuti il lavoro svolto nel corso di due anni per il recupero dei “luoghi della memoria” dell’ex campo fascista di Casoli. Questa iniziativa, organizzata da Italico onlus, sorretta dal direttore artistico Dino Di Berardino, e campocasoli.org, è stata fortemente voluta dalle due amministrazioni comunali di Corropoli (TE) e Casoli (CH), rette rispettivamente dai sindaci Dantino Vallese e Massimo Tiberini. Essa vuole simbolicamente ricucire un tragico legame che ha legato i due comuni abruzzesi nel periodo dell’internamento civile fascista, poiché gli internati “ex jugoslavi” – così definiti dal regime - dal campo di Corropoli furono trasferiti il 5 maggio 1942 nel campo di Casoli. L’intento è quello di ridare dignità alla storia di questi uomini, offrendo loro un risarcimento morale, in quanto hanno vissuto in condizioni di limitazione dei diritti fondamentali in quei luoghi che sono rimasti per anni nell’oblio e che oggi meritano di essere inseriti in un percorso di recupero storico. Percorso che può permettere di introdurre gli studenti alla ricerca storica attraverso un appropriato uso dei documenti, conservati presso gli Archivi di Stato e Comunali italiani, grazie anche al web, il quale si avvicina di più al linguaggio contemporaneo dei giovani. A tal fine alla presentazione del libro interverranno la storica Italia Iacoponi e la docente del liceo Peano-Rosa di Nereto Monica Martelli, già coinvolte in tale percorso di didattica della storia. I Comuni della Val Vibrata e della provincia di Teramo potranno, anche grazie a storici come Giuseppe Lorentini, ideatore e curatore del centro di documentazione online sul campo di Casoli (Ch) www.campocasoli.org, realizzare un progetto continuativo di studio, ricerca e didattica, in rete con gli altri comuni abruzzesi coinvolti dall’internamento civile fascista. Il fine è quello di incoraggiare soprattutto i giovani alla riflessione e all'esperienza per la conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale del proprio territorio, affinché possano diventare parte attiva nella conservazione della nostra stessa storia.