Il Comitato di coordinamento regionale per la valutazione d’impatto ambientale nella seduta del 30 marzo ha dato parere favorevole all’esclusione dalla procedura V.I.A. per i lavori di dragaggio del bacino portuale di Ortona.
«Un primo importante passaggio positivo – dichiara il Sindaco Leo Castiglione con delega alla portualità - per raggiungere l’obiettivo finale di avviare entro fine anno i lavori di escavazione dei fondali dello scalo ortonese. Questo primo parere che esclude il ricorso alla procedura più articolata e lunga della V.I.A. era un passaggio fondamentale soprattutto per il riscontro ambientale che ora dovrà essere completato con una ulteriore autorizzazione da parte degli uffici regionali e relativa alla gestione dei sedimenti. Questa decisione del CCR-VIA è anche una risposta concreta a quanti strumentalizzano a meri fini politici le questioni legate al Porto. L’attività dell’amministrazione è stata sempre condotta in stretta condivisione con gli operatori portuali, comitato porto e con l’Autorità di Sistema Portuale di Ancona».
Il Comune di Ortona aveva richiesto l’attivazione del procedimento di VA, in ragione delle modifiche introdotte al progetto preliminare di escavazione dei fondali del 2015 e che nella variante all’intervento prevede un maggiore quantitativo da dragare pari a 756.664 metri cubi di sabbia. La nuova indagine batimetrica del febbraio 2020 ha caratterizzato le sabbie del fondale del porto di categoria A secondo la tabella del DM 173/2016, e quindi utilizzabili per ripascimenti di sabbia emersa, di ripascimento soffolto e conferimento in mare. L’area portuale interessata dall’escavazione è ricompresa tra la Nuova banchina nord e l’imboccatura del porto e porterà ad una quota dei fondali di meno 8,50 metri nello specchio d’acqua vicino alla banchina e di meno 9 metri all’imboccatura del porto, al fine di consentire un più facile accesso ai natanti di maggiori dimensioni.
«Dopo lo stop al primo progetto dovuto al diniego del conferimento delle sabbie nel sito indicato dal ministero a circa 7 chilometri a largo della costa di Pescara – continua il Sindaco Castiglione – con la ditta aggiudicataria dell’appalto ci siamo messi al lavoro per individuare un nuovo percorso per realizzare l’essenziale opera pubblica in tempi certi. Dopo questo primo riscontro positivo possiamo prevedere che entro fine anno si potrà avviare il dragaggio nell’area dell’imboccatura del porto e questa è la pre-condizione per parlare di sviluppo portuale e dell’indotto economico regionale legato al principale scalo marittimo abruzzese». La sabbia dragata nell’area portuale di circa 486.901 metri quadri potrà essere utilizzata per il ripascimento della spiaggia a nord della costa ortonese tra il Riccio e l’Arielli, in maggioranza per il ripascimento soffolto e parte per quello emerso. La piccola frazione di sabbia da conferire in mare sarà invece scaricata al largo del porto di Ortona, come prevede il DM 173/2016 che consente l’individuazione di un’area di deposito prossima all’area di scavo oltre le tre miglia. E il sito a mare identificato nel progetto è posto ad una distanza e profondità tale per cui non vi sono interferenze con le attività relative alla pesca.