L'avvocato di Lanciano Stefania Martelli presenterà ricorso in appello contro la sentenza che ha visto la sua assistita, la nota street artist, Alice Pasquini, condannata lo scorso 15 febbraio al pagamento di ottocento euro di multa per imbrattamento, dal tribunale di Bologna, giudice monocratico Gabriella Castore.
AliCè, questo il nome d'arte della famosa writer, era stata denunciata dalla Polizia municipale e poi finita a processo per aver impresso alcuni dei suoi disegni sui muri della città. La denuncia risale a ottobre 2013 e il provvedimento, nei giorni successivi alla notizia, aveva sollevato un vespaio di polemiche. Si organizzò anche una manifestazione di solidarietà sotto le Due Torri per esprimere la vicinanza all'artista. "Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non ad imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate. Oggi invece è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione artistica è reato", ha commentato AliCè subito dopo la lettura della sentenza. "Ho evitato di parlare di questo procedimento avendo fiducia che venisse riconosciuta dalla giustizia l'infondatezza dell'accusa, in cui non mi riconosco. Adesso sono molto delusa".
“La Street art è riconosciuta, anzi ospitata o addirittura commissionata in migliaia di luoghi della terra” tuona Alice Pasquini “Io stessa ho dipinto in decine di città di ogni parte del mondo. E lo stesso comune di Bologna sembra che voglia ospitare le opere di strada in un museo. E allora, perché condannare me, nonostante il parere contrario del pubblico ministero? ( il Pubblico ministero, nella scorsa udienza aveva chiesto l'assoluzione) Sono amareggiata, ma pronta a far valere le mie ragioni in appello”.