Altro che rimessaggio, era una bomba ecologica. Nei pressi del fiume Pescara, su un’area di circa 2000 metri quadrati, la Guardia Costiera ha scoperto una vera e propria discarica abusiva di rifiuti speciali, spacciata per attività di rimessaggio. E dentro auto e scooter abbandonati, mezzi agricoli arrugginiti, batterie esauste, cavi elettrici, pneumatici, motori fuoribordo, taniche di olio, solventi, bombole di acetilene e chi più ne ha, più inquini.
Un cocktail micidiale a contatto diretto col terreno, in barba a qualsiasi norma di sicurezza, a due passi dal corso d’acqua. Niente autorizzazioni, nessun controllo, zero rispetto per l’ambiente. L’ennesimo scempio documentato nell’ambito dell’operazione nazionale di polizia ambientale “ORO BLU”, condotta dalla Guardia Costiera per stanare gli illeciti ambientali legati agli scarichi idrici e alla gestione dei rifiuti. Quello di Pescara è solo uno dei casi eclatanti emersi durante i 28.346 controlli effettuati dal 13 gennaio in tutta Italia, ma basta e avanza per far salire la pressione a chiunque tenga un minimo all’ambiente. A fare le spese della sciatteria e dell’inciviltà? Il fiume, il suolo, l’aria, la salute di tutti e pure l’immagine di un territorio che con fatica prova a giocarsi la carta del turismo sostenibile.
Nel complesso, la Guardia Costiera ha effettuato 6.749 controlli sugli scarichi idrici, 12.070 sul ciclo dei rifiuti, 9.527 per rilevare fenomeni di inquinamento marino e oltre 4.000 ispezioni contro gli abusi demaniali. Risultato? 549 illeciti ambientali contestati, di cui 323 penali, 151 sequestri e sanzioni per oltre 1,3 milioni di euro. E se vi sembra tanto, pensate che è solo l’inizio: l’operazione si concluderà il 18 aprile, e altre bombe ecologiche potrebbero esplodere da un giorno all’altro sotto forma di notizie.
Non si nasconde dietro le cifre l’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante generale della Guardia Costiera, che parla di un impegno concreto e costante: “L’operazione Oro Blu testimonia come stiamo investendo nella tutela dell’ambiente marino e costiero, difendendo un patrimonio che è ricchezza naturale, sociale ed economica. Nel 2024 abbiamo già superato i 140.000 controlli in questo ambito”.