Si è tenuta nella mattinata di ieri, sabato 6 aprile, presso lo stabilimento di Sulmona della Magneti Marelli, la preannunciata manifestazione del Sindacato Nazionale dei Lavoratori Italiani; alla presenza, tra gli altri, di Valerio Arenare, segretario nazionale del sindacato, di Arianna Spinelli e Nicola Ninni, rispettivamente coordinatori regionali di FN Abruzzo e Molise, e di Alessio Feniello, padre di una delle vittime della tragedia di Rigopiano, accorso a dare solidarietà ai lavoratori vessati.
"La situazione in azienda, da quando è arrivato il nuovo direttore del personale, si è fatta decisamente pesante - ha detto Giustino D'Uva, responsabile dei metalmeccanici SINLAI - e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'illegittimo trattamento riservato ad un nostro assistito.
Non sono mancati, nel corso dell'evento, gli attacchi ai sindacati maggiori - CGIL CISL UIL e UGL - complici, a dire dei manifestanti, delle scellerate politiche aziendali, volte sempre più a massimizzare il profitto, a scapito delle garanzie e dei diritti dei lavoratori.
"Alla Magneti Marelli i lavoratori vengono trattati come numeri da sfruttare ed i territori come la Valle Peligna, per le multinazionali, non sono altro che realtà da spolpare e depauperare, salvo poi licenziare e spostare sedi amministrative e produttive all'estero" - ha aggiunto Marco Tuccilo, dirigente SINLAI.
I sindacalisti presenti, che hanno tenuto a rivendicare la propria azione come "rivoluzionaria", hanno richiesto formalmente un incontro alla direzione del personale. Qualora questo ulteriore tentativo di conciliazione dovesse fallire, si dicono pronti a tornare a manifestare, anche in modo più duro se del caso.
"D'Amelio datti una calmata", infine, lo striscione e lo slogan campeggiante sullo sfondo dei manifestanti, per rimarcare che ci sono lavoratori che sono disposti a tutto pur di vedere riconosciuti i propri sacrosanti diritti.