“La Commissione Ambiente e la Commissione Attività Produttive del Comune di Pescara chiedono formalmente alla giunta comunale e agli uffici tecnici di sospendere qualunque autorizzazione per l’installazione di nuove antenne per la telefonia in attesa dell’esito dello studio aggiornato della Polab che ci dovrà dire qual è il reale fabbisogno della città in merito alla copertura del territorio. Nel frattempo si dovrà procedere in modo tempestivo con una indagine immediata per verificare l’installazione, denunciata dai Comitati Stop-5G di cinque antenne con tecnologia 5G che, secondo l’Arta, sono per ora ‘fuorilegge’ e vanno smontate, procedura che dovrebbe far partire proprio il Comune. È quanto deciso stamane al termine della riunione congiunta delle due Commissioni Consiliari permanenti che hanno ascoltato i Comitati cittadini, l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco e il dirigente Cicconetti”. Lo ha annunciato i Presidenti della Commissione Ambiente Ivo Petrelli e della Commissione Attività Produttive Fabrizio Rapposelli al termine del vertice. “La situazione che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione è sicuramente caotica e confusa, tanto che a oggi neanche il dirigente intervenuto è stato in grado di dire quante sono eventualmente le richieste di nuove installazioni già presentate, quante sono in attesa, né ha potuto fornire informazioni circa la situazione dei 5G. – hanno sottolineato i Presidenti Petrelli e Rapposelli - Sicuramente tale condizione di caos non ha tranquillizzato i cittadini che, di fatto, si sentono soli in una battaglia che invece deve vedere l’istituzione comunale schierata in prima linea. Oggi grazie alla presenza dell’assessore Del Trecco - continuano - abbiamo potuto fornire qualche informazione procedurale, ovvero: nel 2017 la precedente amministrazione ha affidato alla società Polab l’incarico, per 39mila euro, di redigere il Piano del fabbisogno delle antenne, ovvero lo studio di quanti impianti a oggi sono già attivi e se quelli esistenti riescono o meno a garantire la necessaria copertura di tutto il territorio giustificando il diniego di ulteriori autorizzazioni o se, al contrario, bisogna installare nuove antenne. Lo studio della Polab è stato riconsegnato dopo un anno, a maggio 2018, ma la passata amministrazione non lo ha mai portato in Consiglio comunale per l’approvazione e di fatto è rimasto chiuso in un cassetto. E oggi quello stesso Piano è divenuto parzialmente vecchio perché, nel frattempo, è spuntata la tecnologia 5G, che addirittura richiederebbe l’installazione di un’antenna ogni quattro pali della luce lavorando sulle piccole frequenze, e soprattutto sono arrivate agli uffici nuove istanze, anche per alcuni spostamenti che comunque modificherebbero anche le coperture. Per questa ragione gli uffici hanno dato mandato sempre alla Polab di aggiornare quello studio che, a questo punto, dovrebbe essere riconsegnato, come ha riferito l’assessore Del Trecco, per metà dicembre, fornendo un quadro esatto della situazione attuale a Pescara. A questo punto, le Commissioni Ambiente e Attività Produttive hanno chiesto agli uffici e alla giunta che, nelle more di conoscere gli esiti del Piano della Polab, vengano sospese le autorizzazioni per l’installazione di qualunque nuovo impianto telefonico sul territorio, installazioni che, potenzialmente, potrebbero anche divenire superflue, giustificando eventuali dinieghi tecnici. Altro discorso però quello per 5 antenne 5G a 700 Megahertz che, a detta dei Comitati, sarebbero già state montate a Pescara – hanno proseguito Petrelli e Rapposelli -. La norma, infatti, sembrerebbe aver rinviato al luglio 2021 l’autorizzazione per l’attivazione del 5G e, nelle more, avrebbe previsto anche il diniego alla predisposizione, ovvero all’installazione delle relative torri con impianto, ma pare che in 5 casi tale diniego sia stato ignorato e qualcuno abbia già montato le torri. Anche l’Arta sarebbe già intervenuta ribadendo che quegli impianti non autorizzati vanno smontati, rimandando la palla al Comune. Su tale punto chiediamo che venga subito effettuata un’indagine tempestiva che, in una settimana al massimo, ci sappia confermare o meno tale circostanza e soprattutto, in caso positivo, ci dica anche quale sarà la tempistica per la loro rimozione. Riteniamo che tale tempismo e velocità d’azione sia l’unico modo per restituire fiducia ai cittadini, che ovviamente temono i possibili effetti sulla salute prodotti dalle onde elettromagnetiche di impianti a 700 Megahertz, soprattutto in un momento storico in cui le notizie scientifiche in merito sono carenti sotto il profilo del possibile danno medico-biologico, fermandosi a una valutazione degli effetti termici prodotti dalle antenne, o, peggio, le stesse notizie sono contradditorie. Nostro compito sarà sicuramente quello di tenere i riflettori accesi su una problematica che non interessa una strada o un quartiere, ma tutta la città”. Nel merito è intervenuto anche il consigliere Alessio Di Pasquale il quale ha formalmente chiesto che “venga effettuato un censimento-controllo su tutte le antenne esistenti, ovvero 5G e non solo, verificando il possesso di tutte le autorizzazioni e i requisiti, provvedendo all’immediata rimozione-spegnimento di quelle che dovessero presentare una qualunque irregolarità. Sul tema chiedo che venga anche coinvolta l’Arta affinchè predisponga un piano di monitoraggio per verificare che tutti gli impianti già attivi rispettino i limiti di legge nell’emissione di onde elettromagnetiche”.