Biblioteca "Giuseppe Bolino". Si chiamerà così da oggi l'antica sala seicentesca che ospita il patrimonio librario del Consiglio regionale dell'Abruzzo. Circa diecimila volumi che spaziano dall'abruzzesistica alla giurisprudenza, dalla storia all'arte. L'intitolazione odierna alla presenza dei familiari di Bolino, dei consiglieri regionali Paolini e Pietrucci, del sindaco di Sulmona Annamaria Casini e delle maggiori autorità del Capoluogo, è stata voluta dall'Ufficio di Presidenza su proposta del Presidente Di Pangrazio, della Deputazione di Storia Patria e di Egidio Marinaro, presidente dell'Associazione Regionalista Abruzzese (ARA). "Le città di Sulmona e dell'Aquila oggi si gemellano idealmente - ha detto Di Pangrazio ai presenti – Due centri culturali importanti per l'Abruzzo che hanno fatto da scenario all'attività familiare, culturale e politica di Giuseppe Bolino". Il Presidente del Consiglio ha poi ricordato l'attività normativa del politico sulmonese rivolta particolarmente ai temi della sanità e delle politiche sociali. Bolino fu Presidente del Consiglio regionale, uomo delle istituzioni, regionalista convinto e nello stesso tempo amante della letteratura e della poesia. Nato a Sulmona il 13 gennaio 1926 rivestì diversi incarichi di prestigio regionale: dal 1970 al 1975 è stato assessore alla sanità, al lavoro invece dal 1975 al 1978, anno in cui viene eletto (primo sulmonese nella storia del regionalismo abruzzese) Presidente del Consiglio. A lui si deve il progetto di legge, qualche mese prima della sua scomparsa, per la realizzazione della nuova ala dell'Ospedale Civile di Sulmona. Di grande spessore alcuni suoi scritti e interventi pubblici in Consiglio regionale, fra i quali si ricordano: commemorazione di Aldo Moro, Giuseppe Spataro e i cattolici italiani, i valori della Resistenza, il ricordo di Pietro Nenni e Piersanti Mattarella. Morì a Sulmona il 18 novembre 1984. La sua figura è stata tracciata da Walter Capezzali, presidente della Deputazione di Storia Patria che ha parlato di Bolino come "del politico più colto che abbia mai conosciuto", sottolineando come gli anni della sua direzione della Deputazione siano stati tra i più proficui nella storia dell'organismo. Alla cerimonia era presente anche il figlio di Bolino, Giorgio, docente di medicina legale alla Sapienza di Roma che nel ringraziare il Consiglio regionale ha ricordato gli anni di prigionia del padre, catturato dai fascisti durante la seconda guerra mondiale. Commossa la lettura di alcuni stralci delle lettere che dal carcere inviava alla famiglia e gli scorci di memoria familiare legati all'animo poetico di Bolino. L'intitolazione di oggi avvia ufficialmente il nuovo corso della biblioteca del Consiglio regionale che, di fatto, è la prima struttura pubblica di questo tipo a essere aperta in centro città dopo il terremoto. Nata all'interno di locali riscoperti durante i lavori di restauro dell'Emiciclo, può essere utilizzata come aula studio e consultazione. L'area di circa 200 mq è dotata di venti postazioni con possibilità di connessione internet gratuita fruibile attraverso i propri dispositivi. Il personale del Consiglio è a disposizione a dare supporto per ricerche bibliografiche e per tutte le operazioni inerenti al prestito dei volumi. La biblioteca sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e nei giorni di martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.