"Per il secondo anno consecutivo l’amministrazione Paolini aumenta la tassa sui rifiuti (Tari) ai lancianesi. Il consiglio comunale dei giorni scorsi è stato emblematico. Non c’è stata neanche alcuna difesa da parte della maggioranza del provvedimento, “così è se vi piace…”. Solo una spiegazione tecnica: “Pagheranno di più ospedale e case di cura” ha chiosato l’assessore al Bilancio Danilo Ranieri. Ma non è assolutamente così. Nel 2022 la Tari è stata aumentata di 360.000 euro e quest'anno di ulteriori 260.000 euro. Per il 2023 gli aumenti decisi dall'amministrazione Paolini vanno dal 10 al 12% in più e colpiscono soprattutto attività produttive e partite Iva. Attività che, a detta dell'assessore Ranieri, sono quelle che sporcano di più, ma hanno anche sofferto gli aumenti dell'energia elettrica e le conseguenze della pandemia. Sono attività che nel tessuto sociale sono fondamentali anche dal punto di vista della sicurezza, perché garantiscono presenza di illuminazione accesa e di persone: nel caso chiudessero, lascerebbero zone al buio e sguarnite."
"Così per le attività commerciali e artigianali è andata male perché il settore del food and beverage e quello della cura delle persone viaggiano su aumenti medi di circa il 10% con punte del 12,74% per parrucchieri ed estetisti, del 12,45% per bar, caffè e pasticcerie, del 12,33% per le case di riposo, dell’11,93% per ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub e dell’11,77% per edicole, farmacia e tabaccai. Aumenti TARI, che è facile prevedere, saranno caricati sul consumatore e utente finale. Per una famiglia media (3 residenti in 100 metri quadrati) gli ultimi due anni si sono connotati con un aumento di 24 euro, 13 euro in più nel 2022 e 11 euro in più nel 2023. Quello che ci fa allarmare è che il prossimo anno, con gli adeguamenti Istat per l'inflazione, si rischia di avere un aumento di 50 euro o più a famiglia rispetto al 2021. Un bel primato per l’amministrazione Paolini. Gli stessi amministratori che in passato facevano le pulci all’amministrazione Pupillo criticandola per aumenti di 2-3 euro l'anno, oggi si giustificano tassando ancor più ospedali e case di cura. Proprio quelle case di cura dove in realtà finiscono persone non abbienti, persone che non riescono a stare più a casa perché senza assistenza. Aumentare le Tari alle case di cura significa tassare le famiglie in difficoltà. I numeri sono chiarissimi: sono 300mila euro di imposte in più all'anno sulla Tari, nel quadriennio si supererà un milione prelevato dalle tasche dei cittadini. Negli anni dell'amministrazione Pupillo, Lanciano aveva un primato in Abruzzo: tra i comuni sopra i 15mila abitanti era uno dei virtuosi con la tariffa più bassa per cittadini e attività. Adesso si è cambiato registro. Si conferma ancor più rivoluzionaria la scelta dell’amministrazione Pupillo negli anni scorsi di individuare l’Ecolan spa per lo smaltimento dei rifiuti: il servizio è efficiente e tiene pulita la città. Tuttavia l’attuale maggioranza va in controtendenza rispetto alla virtuosità delle famiglie lancianesi: mentre queste continuano ad impegnarsi per una raccolta differenziata virtuosa l’amministrazione Paolini continua a tassarle in un momento così difficile. Famiglie virtuose tassate di più. Ci saremmo aspettati che l’amministrazione Paolini individuasse anche alcune fasce di famiglie, di situazioni di difficoltà per “rimodulare” la Tari senza avere aumenti almeno per costoro. Per questa lungimiranza finanziaria a beneficio almeno di alcune famiglie lancianesi si sarebbe dovuto già mettere mano al bilancio preventivo 2023 che in realtà rimane in alto mare. Anche per l’introduzione della tariffa puntuale - un sistema di tracciabilità con un software che certifica quanta indifferenziata produce il singolo cittadino – per l’ennesima volta è stato comunicato che il servizio sperimentale dovrebbe partire (il condizionale è d’obbligo) a giugno in una parte del quartiere Santa Rita A conti fatti in questa città non corre solo il sindaco-bersagliere, ma corre anche la Tari." Così in una nota congiunta i consiglieri comunali: Davide Caporale, Dora Anna Bendotti, Giacinto Verna, Leo Marongiu,Lorenzo Galati, Marusca Miscia, Piero Cotellessa, Rita Teresa Aruffo, Sergio Furia.