“La pandemia ha messo drammaticamente in luce i disastri provocati dalle giunte regionali che hanno governato sulla nostra sanità regionale, in particolare sull’ospedale di Lanciano che è stato completamente abbandonato, sia dal punto infrastrutturale, che della dotazione di servizi. Oggi è necessario iniziare un cambio di passo, che non si risolve con i proclami estemporanei di qualche consigliere regionale di minoranza, perché il percorso è lungo e complicato. Se però non si comincia da qualche parte, non arriveremo mai a risollevare le sorti del Renzetti”.
Per Tonia Paolucci, capogruppo di Libertà in Azione al consiglio comunale di Lanciano, è il momento che la politica locale e regionale la smetta di puntualizzare solo il disservizio del giorno per cercare una effimera visibilità. “Va invece avviato un discorso complessivo e in prospettiva – continua – perché ad oggi il Renzetti è un malato in agonia, che nessuno può più curare se non si interviene con una terapia d’urto”.
Secondo la Paolucci la grande occasione è rappresentata dal progetto del nuovo ospedale, sul quale Libertà in azione ha già detto chiaramente e senza infingimenti la propria posizione. “Da lì bisogna iniziare – precisa – anche se sappiamo benissimo che alla vecchia rete ospedaliera dell’ex assessore Paolucci non sono seguiti gli accordi di programma con il Ministero e che quella nuova dell’assessore Verì è ancora all’esame del Tavolo di monitoraggio. Il mio auspicio è che però, una volta che Roma darà il via libera e si passerà alla discussione in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva, si mettano da parte i soliti interessi di campanile e si arrivi speditamente alla fine dell’iter. Spero che Lanciano e i suoi rappresentanti abbiano uno scatto d’orgoglio e non permettano spezzatini di reparti e servizi, che sistematicamente verrebbero tolti dal nostro ospedale. Perché è ora di smetterla di raccontare le favole ai cittadini: un presidio funziona se fa i numeri, se ha una casistica adeguata e di conseguenza se può garantire sicurezza ai pazienti. Altrimenti diventa solo un cronicario dove nessun medico vuole andare a lavorare, come purtroppo sta avvenendo proprio a Lanciano da anni, con concorsi e avvisi che vanno sistematicamente deserti”.
La capogruppo sottolinea di essere consapevole che per il nuovo ospedale occorreranno alcuni anni. “Nel frattempo – conclude – proviamo a parlare anche di quello che funziona e dei tanti professionisti che svolgono un lavoro eccellente all’interno del Renzetti, senza focalizzarci sempre e solo su quello che non va. Certo i problemi ci sono e Asl e Regione devono impegnarsi per risolverli concretamente e al più presto, ma continuare solo a sparare sul nostro ospedale non fa altro che metterne sempre di più in discussione il ruolo, a vantaggio di altri presidi più piccoli che sgomitano per avere quello che non gli spetta con l’appoggio di chi è venuto nella nostra città in cerca di voti per farsi eleggere”.