D'Alfonso annuncia novità per la manutenzione delle strade provinciali. Oltre 80 i cantieri della ricostruzione visionabili e monitorabili attraverso un portale georeferenziato anche in versione open data
Teramo 26 giugno 2017. Riaperta la provinciale 365 nel tratto che attraversa l’abitato di Bisenti. Una strada simbolo del terremoto 2017, crollata a febbraio mentre era in corso un sopralluogo dei tecnici della Provincia, con la Protezione Civile e i Vigili del fuoco.
Con la sua riapertura, alla presenza del governatore Luciano D’Alfonso, del sottosegretario alla Giunta regionale con delega alla protezione Civile, Mario Mazzocca, del sindaco di Bisenti, Enzo De Febis la Provincia ha inteso fare il punto sugli oltre 80 cantieri approntati in questi tre mesi: dalle strade alle scuole, con i fondi della ricostruzione, e in collaborazione con le Strutture commissariali, la Regione, la Dicomac, la Protezione civile e l’Anas. Oltre 22 milioni, solo per il ripristino della viabilità danneggiata, già anticipati dalla Provincia ai quali vanno ad aggiungersi i fondi straordinari Anas e Cipe.
A Bisenti, e poi nella sala consiliare della Provincia a Teramo, dove è stato presentato il portale georeferenziato dei cantieri “ReSet recovery, security, territory (utile strumento di informazione per cittadini e amministratori che possono controllare stato dei lavori e dei finanziamenti vedi link ReSet https://goo.gl/4ama9o anche in versione open data http://dati.provincia.teramo.it/dati/lavori-ricostruzione) il Presidente regionale ha annunciato che l’Abruzzo chiederà al ministro Claudio De Vincenti di: “Anticipare i fondi per le ciclabili, alle quali non rinunciamo ma che sospendiamo per occuparci delle emergenze, ad uso della manutenzione straordinaria delle strade. Quaranta milioni ripartiti per ordine di priorità: 12 a Chieti, 11 a Teramo, 10 a Pescara e 8 a L’Aquila. La Provincia di Teramo ha portato a termine in tempi record interventi importanti dimostrando che sono enti di raccordo indispensabili e che il Governo deve sciogliere al più presto il nodo istituzionale che si è creato dopo il referendum del 4 dicembre scorso”