"E' necessario migliorare, incentivare e intensificare i collegamenti tra Abruzzo e Lazio. Le scelte infrastrutturali e logistiche devono essere concordate per renderle coerenti con i processi di sviluppo in atto coinvolgendo istituzioni aziende, associazioni e tutti i soggetti interessati.
Il collegamento tra Roma e l'Abruzzo ha un valore strategico. Chiediamo alla giunta capitolina di rivedere il provvedimento".
Lo ha detto il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli nel corso di una conferenza stampa, concordata con la regione Lazio, che si è tenuta negli spazi del terminal bus Tiburtina, a Roma, questa mattina, alla presenza di sindaci abruzzesi, parlamentari, rappresentanti sindacali, della società di trasporto regionale TUA e consorzio Tibus, comitati di cittadini e lavoratori.
Presente anche l'assessore regionale del Lazio, Massimiliano Valeriani che ha sottolineato come le due regioni siano unite in questa battaglia.
Il consiglio comunale dell'Aquila si è riunito invece simbolicamente, guidato dal vice sindaco Guido Quintino Liris a Roma oggi per approvare una mozione.
Presenti alla conferenza stampa, tra gli altri,
l'assessore regionale ai lavori pubblici, Lorenzo Berardinetti, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, i consiglieri regionali Maurizio Di Nicola e Pierpaolo Pietrucci, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, il sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis, i parlamentari Gaetano Quagliariello, Stefania Pezzopane e Marco Marsilio.
La scelta della giunta Capitolina (deliberazione numero 189 del 16 ottobre scorso) di spostare il capolinea dei bus da Tiburtina ad Anagnina determinerebbe un ulteriore peggioramento a danno di migliaia di pendolari abruzzesi, di tutti coloro che da altre destinazioni raggiungono o si muovono su Roma.
Con lo spostamento ad Anagnina si allungano di molto i tempi per arrivare a Temini o per raggiungere lo snodo ferroviario o altre destinazioni con allungamento degli orari di percorrenza.
"La penalizzazione", ha aggiunto Lolli, "sarebbe gravissima. Proprio mentre Abruzzo e Lazio lottano per la sicurezza e la accessibilità economica dei pedaggi autostradali viene sottratta anche la possibilità di muoversi da e verso Roma in tempi accessibili attraverso il servizio degli autobus".
"L'annuncio dell'amministrazione Raggi sul carattere 'transitorio' dello spostamento risulta infondato. Rischia piuttosto di produrre lunghi contenziosi e determinare i tempi lunghi ed oneri di progettazione per realizzare le opere ad Anagnina, senza incidere sulla valorizzazione e qualificazione del terminal Tiburtina. Il tutto finirà per gravare sulle condizioni di viaggio e di lavoro dei pendolari".
Anche le prospettive del sistema di infrastrutture per l'economia, il turismo, i servizi a favore dei cittadini e delle imprese ne risentiranno pesantemente.
"Da tempo", ha proseguito il Presidente Lolli, "lavoriamo a un progetto che mira a rafforzare il collegamento tra l'Adriatico e il Tirreno. In questa direzione va la sottoscrizione del protocollo d'Intesa tra la Autorità Portuale abruzzese e il porto di Civitavecchia. Il collegamento con Roma è funzionale anche ai tanti romani che hanno scelto di vivere in Abruzzo e di lavorare a Roma e per le stesse strategie di turismo".
"Le nostre economie sono intrecciate. L'Abruzzo ha rinnovato il suo impegno di recente a farsi carico di una cospicua parte dei rifiuti urbani prodotti dalla città di Roma in uno spirito solidale e collaborativo tra istituzioni".
"Inoltre, la sicurezza autostradale è attualmente al centro dell'attenzione di tutti e il costo dei pedaggi incide pesantemente nel traffico degli utenti".
Oggi a Tiburtina transitano 8 milioni di viaggiatori ogni anno, vi operano 103 società di trasporto, vi si muovono circa 900 autobus giornalieri tra arrivi e partenze.
Chi arriva a Tiburtina può agevolmente accedere sia alla metropolitana sia alla stazione ferroviaria divenuta nel 2011 sub dell'alta velocità nel sistema nazionale dei trasporti.
"L'Abruzzo dice no allo spostamento", ha concluso Lolli, "Siamo disponibili a colloquiare con il Comune di Roma, a sederci intorno ad un tavolo per trovare insieme soluzioni alternative".