L’artista abruzzese porta nell’incantevole paesaggio del Parco tre riproduzioni di un cavalletto antico da pittore
ARTEPARCO - (specchi angelici) Matteo Fato - Installation view - ph Valentino Mastrella
ARTEPARCO, progetto che nasce con la volontà di portare l’arte contemporanea all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha inaugurato ieri domenica 14 luglio l’installazione site-specific (specchi angelici) dell’artista abruzzese Matteo Fato (Pescara, 1979).
L’iniziativa è realizzata da PARCO1923, con il supporto di BMW Italia, azienda che si distingue per il suo consolidato impegno rivolto alla sostenibilità e alla protezione ambientale e Sky Arte, il primo canale televisivo dedicato all’arte in tutte le sue forme. Come lo scorso anno, partecipano al progetto anche l’Ente Parco e il Comune di Pescasseroli.
BMW Italia, per il secondo anno consecutivo, rinnova il proprio impegno in qualità di Main Sponsor di ARTEPARCO, l’originale iniziativa che lega arte contemporanea e natura, e mette a disposizione del Parco sei BMW Active Hybrid E-Bike, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire l’opera in modo alternativo.
Per l’occasione, Roberto Olivi, Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia dichiara: «Da quasi 50 anni, il BMW Group ha avviato oltre 100 collaborazioni culturali in tutto il mondo con le istituzioni più rilevanti. Nel 1972, tre dipinti di grandi dimensioni sono stati creati dall'artista Gerhard Richter appositamente per il foyer del quartier generale di Monaco del BMW Group. Da allora, artisti come Andy Warhol, Jeff Koons, Jenny Holzer, Sandro Chia e più recentemente Cao Fei e John Baldessari hanno collaborato con BMW. ARTEPARCO incarna proprio questa comunanza di vedute in cui arte e sostenibilità dialogano per aprire una finestra sul futuro ed è per questo che dallo scorso anno BMW Italia è partner di questo percorso culturale nel verde di uno dei luoghi più incantevoli del nostro Paese.»
ARTEPARCO - Inaugurazione - ph Piero Calvarese
(da sinistra Attilio Pistilli, Paride Vitale, Marina Cvetic, Pietro Roncuzzi, Roberto Olivi, Matteo Fato, Antonio Di Santo, Fulvio Mamone Capria, Augusto Barile.)
L'INSTALLAZIONE (SPECCHI ANGELICI)
Dopo il successo della prima opera realizzata nel 2018 dall’artista-designer Marcantonio, il protagonista di questa nuova edizione è l’artista Matteo Fato, invitato a confrontarsi con uno dei luoghi naturalistici più antichi e suggestivi d’Italia: le Foreste Vetuste del Parco, riconosciute Patrimonio dell’Unesco nel 2017.
Grazie all’idea di Fato, il paesaggio incantato delle montagne diventa parte integrante dell’opera stessa che, realizzata interamente in legno, si fonde con la natura circostante, dichiarando la sua appartenenza al Parco.
Il lavoro di Matteo Fato, riconosciuto come uno tra gli artisti più interessanti nell’attuale panorama artistico contemporaneo, si caratterizza per un’attenzione costante verso la pittura, declinata attraverso l’installazione, la scultura e una studiata relazione con lo spazio circostante.
La sua ricerca artistica si concentra infatti sulla pittura, intesa come riflesso dei tempi odierni e lente di ingrandimento sul mondo e la lega, con un approccio progettuale attivo, a medium apparentemente distanti, come la scultura e l’installazione. Distintive dei suoi dipinti, infatti, sono le strutture in legno che racchiudono e circondano la maggior parte delle sue opere più recenti.
Per la seconda edizione di ARTEPARCO, l’artista propone un’opera site specific, che andrà ad integrarsi perfettamente nel paesaggio naturale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: tre riproduzioni di un cavalletto antico da pittore, realizzate in legno naturale, in cui il paesaggio e la natura incantevole del Parco diventano la tela dell’artista.
L’opera intitolata (specchi angelici) rappresenta la visione poetica di Fato del ruolo del pittore nei confronti della Natura, da sempre soggetto privilegiato dell’arte. Ogni paesaggio, scorcio o scenario passa attraverso il filtro dell’artista che lo reinterpreta secondo il proprio codice stilistico.
Con la sua installazione, Matteo Fato lascia come centrale il concetto di pittura, ma reinterpretato in una chiave inedita. Il linguaggio della pittura viene qui evocato dall’immagine iconica del cavalletto, presente da sempre nell’immaginario collettivo, e alla Natura viene lasciata «letteralmente» la possibilità di esprimersi nella sua magnificenza, diventando essa stessa «linguaggio».
ARTEPARCO - Matteo Fato - ph Valentino Mastrella
«(specchi angelici) è un dono al Parco Nazionale, alla natura della mia terra - afferma Matteo Fato.
Le parole che Gianni Garrera (filosofo con cui collaboro da diversi anni e di cui un suo Assunto sarà parte integrante dell’opera presentata) ha dedicato a questo lavoro, esprimono, come mai io potrei fare, questa utopia pittorica:
…Come tutto il mondo in un angelo è totalmente angelico, così tutto il mondo in un dipinto è totalmente pittorico…Creare è stato per Dio ritirarsi e rinunciare a essere tutto. Come Dio si è ritirato per far essere il mondo, così il pittore partecipa alla creazione del mondo decreando se stesso. Il pittore di paesaggio opera in questa maniera, ritirando il proprio io per far posto nel quadro alla Natura. Ogni vero quadro di Natura implica la decreazione dell’io…(Gianni Garrera)
Per questo tre cavalletti che osservano il paesaggio da diversi punti di vista, e tentano quasi di mettere radici, perché vorrei dipingere (l’aperto); ma c’è anche un momento molto lungo per ritirarsi a osservare; fare posto prima del quadro alla Natura…forse un giorno tornerò a dipingere su questi cavalletti, quando col tempo diverranno parte essi stessi del paesaggio e della terra.»
MATTEO FATO BIOGRAFIA
Matteo Fato è nato a Pescara, nel 1979, dove attualmente vive e lavora. Ha partecipato a numerose mostre in gallerie private e musei pubblici in Italia e all’estero. Nel 2012 ha concluso la residenza presso la Dena Foundation for Contemporary Art (Parigi), con la mostra personale Vidéos_Dessins, e la partecipazione alla mostra La collection Giuliana et Tommaso Setari, retour à l’intime (La maison rouge, Fondation Antoine de Galbert). Nel 2015 ha avuto una personale dal titolo (SECRéTA) presso TRA (Treviso Ricerca Arte); a Luglio 2017 ha preso parte alla mostra OPEN20 nel Museo Mostyn in Galles. Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il premio Level 0 – ArtVerona (2013), come artista selezionato da Giacinto Di Pietrantonio per il Museo Gamec, (Bergamo); il Premio Città di Treviglio (2012); il Premio Terna (2° classificato in Pittura, 2014); il Premio Cramum (2016); e recentemente il Premio Be the difference…with art!, Bassano del Grappa (2019). Nel 2008 è stato invitato in residenza presso la Fondazione Spinola Banna (Torino). Nel 2010 è stato selezionato dalla Dena Foundation for Contemporary Art come artista Italiano in residenza presso ArtOmi, (New York). Nel 2015 è stato in residenza per due mesi presso il Nordic Artists' Centre Dalsåsen (NKD) in Norvegia. Nel 2016 ha partecipato alla 16° Quadriennale d’Arte a Palazzo delle Esposizioni, Roma. A Marzo 2018 ha inaugurato una personale dal titolo Eresia (del) Florilegio presso la Galleria Nazionale delle Marche (Palazzo Ducale, Urbino); ad Aprile dello stesso anno ha tenuto una doppia personale insieme a Nicola Samorì presso Casa Testori, (Milano). Inoltre a Maggio del 2019 ha aperto una personale dal titolo Il presentimento di atre possibilità presso il Museo Studio Francesco Messina a Milano. A Settembre aprirà la sua prima personale presso la Galleria MONITOR, a Roma e Pereto . Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Dal 2009 ad oggi è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
IL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE
Il Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, costituito su iniziativa privata nel 1922 e istituito per decreto regio nel 1923, è il più antico d’Italia e uno dei più antichi d’Europa, uno dei migliori esempi mondiali di conservazione di flora e fauna.
Montagne e valli selvagge, foreste, praterie, fiumi, torrenti, laghi e un clima relativamente temperato durante tutto l’anno fanno del PNALM un ambiente ideale per numerose specie vegetali e animali; tra queste ultime ce ne sono alcune, rare e misteriose, come l’orso bruno marsicano e il camoscio appenninico, che talvolta, seppur da lontano e solamente per pochi preziosi secondi, è possibile osservare. In ogni caso, visitare il Parco e sentire il fascino della presenza di questi animali, o scoprire i segni del loro recente passaggio, anche senza incontrarli direttamente, è sempre un’esperienza meravigliosa che fa provare emozioni inconsuete. Nel 2017 le Foreste Vetuste che lo popolano sono diventate Patrimonio dell’Unesco.