Si è tenuto questa mattina, sabato 8 settembre 2018, nei locali della Camera di Commercio di Chieti, il primo convegno regionale del CID.
L’evento, patrocinato dall’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Chieti, s’intitola “Il dirigente delle professioni sanitarie nel nuovo scenario sanitario: 1° convegno CID Abruzzo”, accreditato ECM per 70 partecipanti. Tra i destinatari i direttori, i dirigenti e i responsabili delle professioni sanitarie, nonché i laureati e i laureandi magistrali in Scienze infermieristiche e ostetriche. Presente l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci.
«Obiettivo dell’evento - spiega la referente CID Abruzzo, Serenella Mennilli - è di fare conoscere il Comitato e promuovere iniziative culturali e scientifiche per la programmazione, gestione e valutazione della qualità delle cure, dei servizi sanitari, la formazione, l’aggiornamento e la ricerca in ambito assistenziale e manageriale, nonché la valorizzazione della Professione e della Dirigenza infermieristica».
«La costituzione del CID Abruzzo è stata fortemente voluta dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Chieti - spiega il suo presidente, Giancarlo Cicolini -. Anche per questa associazione, come fatto in passato per altre, l’OPI Chieti ha voluto contribuire a promuovere tale iniziativa perché coinvolge numerosi professionisti infermieri. La creazione di un comitato CID Abruzzo, il primo nella regione, sicuramente sarà di stimolo alla crescita culturale della dirigenza infermieristica anche nel nostro territorio. Numerose sono state le adesioni dei colleghi delle diverse province abruzzesi in fase di istituzione del CID Abruzzo, ma questo è solo l’inizio: già durante il convegno comunicheremo l’entrata nel CID anche di colleghi del vicino Molise. Questo favorisce la crescita della nostra professione».
In questi ultimi anni anche in Abruzzo, grazie all’azione sinergica di Ordine professionale, Regione e delle Direzioni aziendali, sono state poste le basi per un’organizzazione moderna, che riconosce il ruolo cardine di questa professione nel sistema sanitario, già da tempo adottata nella maggior parte delle altre regioni italiane. Questo deve rappresentare un punto di partenza per una sanità al passo con i tempi.