Le vacanze estive sono nel vivo e dal Parco Nazionale della Maiella arriva un appello ai tanti turisti che si apprestano a percorrere le strade abruzzesi. La velocità è un pericolo non solo per le persone ma anche per la fauna selvatica, in particolare per gli orsi bruni marsicani, una sottospecie di orso che vive solo nell’Appennino Centrale di cui si stima che ne restino solo 60 individui.
“Ogni orso è un patrimonio nella biodiversità della nostra fauna”, spiega Antonio Antonucci, responsabile dell’Ufficio Monitoraggio e Conservazione della Fauna, “non possiamo permetterci di perdere neanche un solo individuo. Purtroppo gli incidenti stradali sono una delle minacce concrete, ma il nostro comportamento può fare la differenza. Moderare la velocità e prestare molta attenzione mentre si guida sulle strade che attraversano aree naturali, quando possibile usare i fari abbaglianti che illuminano meglio i bordi stradali di notte quando gli animali sono più attivi e prestare attenzione alla segnaletica dedicata, soprattutto quella per la salvaguardia degli orsi.”
Si stima che ogni anno in Italia oltre 1,5 milioni di animali selvatici muoiano perché investiti da autoveicoli. E non solo, le strade rappresentano delle barriere nell’habitat dell’orso nonché uno dei problemi principali per la conservazione di questa specie che, per la sua sopravvivenza, ha bisogno di grandi spazi – un orso può percorrere fino a 40 Km al giorno. Nel Parco Nazionale della Maiella è perciò in corso un progetto dove l’innovazione tecnologica sta venendo in aiuto della biodiversità: si tratta di dispositivi innovativi, composti da sensori e termo-telecamere, o virtual fence, le recinzioni virtuali.
Grazie all’azione combinata di questi dispositivi, e ai 60 pannelli elaborati con la tecnica del neuromarketing installati negli anni scorsi in tutto il territorio del Parco, il progetto ha lo scopo di ridurre sensibilmente gli impatti fra veicoli e orsi. Un progetto che oltre ad avere come specie target l’orso è importante anche per altra fauna selvatica (lupi, caprioli, cervi, cinghiali, piccoli mammiferi) e anche per la sicurezza stradale in generale.
Il progetto, finanziato dall’UE, si chiama LIFE Safe-Crossing coinvolge 13 partner tra ONG, società private e enti pubblici, e si fonda sul fatto che una delle cause principali degli incidenti è dovuto alla scarsa attenzione e consapevolezza dei guidatori sul rischio delle collisioni con gli animali selvatici. Per questo sono previste una serie di azioni che hanno come punto principale la sensibilizzazione dei guidatori ma anche interventi concreti come l’installazione di dispositivi innovativi nei tratti di strada più rischiosi. Si tratta di termo-telecamere che rilevano in contemporanea la presenza di animali a bordo strada e l’arrivo di un veicolo. Il sistema, il cui nome tecnico è AVC PS, mediante segnaletica luminosa avvisa il guidatore della presenza di animali, e se il veicolo non rallenta attiva degli altoparlanti con dei dissuasori acustici per gli animali.