“La presenza dei clochard in pieno centro, che bivaccano dinanzi alle attività commerciali, va portata all’attenzione del tavolo dell’Ordine pubblico e della Sicurezza, al fine di investire della vicenda anche altre Istituzioni oltre al Comune, ovvero Prefettura, Questura e Comando dei Carabinieri. Nel frattempo chiediamo all’amministrazione comunale di valutare la possibilità di ripristinare subito una Cabina di regia istituita negli anni passati e che vedeva la partecipazione e collaborazione tra Comune, assistenti sociali, Centro di Salute Mentale e Associazioni che operano a stretto contatto con i senzatetto, per avviare una valutazione di ogni singolo ‘caso’ umano e individuare soluzioni necessariamente personalizzate. Sono le due proposte emerse al termine delle Commissioni odierne che hanno raccolto i timori e la stanchezza degli operatori commerciali del centro, che, oltre all’emergenza Covid-19, si trovano a dover fronteggiare il bivacco di senzatetto e clochard, spesso anche in stato di ebrezza alcolica, che stazionano permanentemente dinanzi ai negozi”. Lo hanno detto i Presidenti delle Commissioni Attività Produttive Fabrizio Rapposelli e Sicurezza Armando Foschi, al termine della seduta congiunta delle due Commissioni, che ha visto anche la presenza virtuale di due imprenditrici, Barbara e Simona Barone, in rappresentanza degli esercenti di via Roma, del presidente del settore Pubblici Esercizi della Confcommercio Riccardo Padovano e degli assessori alla Sicurezza Adelchi Sulpizio e al Commercio Alfredo Cremonese. Il ‘caso’ è emerso nel corso del dibattito incentrato sulle problematiche della categoria nella fase II di ripresa del lavoro dopo l’emergenza Covid-19. “Il fenomeno del bivacco in pieno centro è sicuramente radicato nel tempo – hanno ricordato i Presidenti Rapposelli e Foschi -, ma è vero che nelle ultime settimane ha fatto registrare una pesante recrudescenza, anche in termini di aggressività da parte dei senzatetto che reagiscono in maniera pericolosa dinanzi a chi tenta di farli allontanare. In pochi giorni sono moltiplicati di numero, sparsi tra via Roma, via Nicola Fabrizi, via Carducci, che sono tornate a essere un dormitorio, di giorno e di notte, con tappeti di cartoni, coperte, che spesso ostacolano anche l’ingresso nei negozi o negli stessi condomini. Un esempio è l’ex palazzetto di Paride Albanese, che hanno trasformato in un ‘vespasiano’ all’aperto, pieno di insetti che personalmente – ha raccontato il Presidente Rapposelli – ho provveduto a far sanificare dopo aver verificato le condizioni indecenti in cui si trovava”. “Il problema riguarda tutti i commercianti di via Roma – hanno spiegato le sorelle Barone -, a più riprese abbiamo chiesto l’intervento della Polizia municipale, della Polizia di Stato, della stessa Caritas, avendo a che fare con clochard soprattutto stranieri e stanziali, dunque presenze costanti. Ma ogni volta magari li spostano, li portano via, e poi quegli stessi senzatetto tornano già nel pomeriggio o la sera stessa, e siamo punto e daccapo. E, dopo l’emergenza Covid-19, con la chiusura per due mesi di tutti i negozi che ha desertificato le vie del centro, è peggio di prima: ora, quando chiediamo loro di spostarsi, ci dicono che non vanno via perché quelle strade, quelle postazioni, sono ‘casa loro’, e di fatto non avendo un’abitazione, di fatto svolgono in strada tutti i propri servizi e bisogni. Abbiamo eseguito tutti le sanificazioni all’interno e all’esterno dei locali, e dopo qualche ora ci ritroviamo di nuovo valige e cartoni a terra. La verità è che parliamo di persone che la Caritas non vuole, l’ospedale non vuole, e loro continuano a girare tra le attività del centro indisturbati e anche privi di qualunque protezione, senza mascherine, senza guanti e noi commercianti siamo impotenti, indifesi e abbiamo francamente paura”. L’assessore Sulpizio è intervenuto snocciolando tutti gli interventi attuati sul fronte clochard sul territorio in un anno: 11 Daspo urbani, l’apertura del dormitorio d’emergenza in via Lago Sant’Angelo nel periodo invernale, l’allestimento della tensostruttura nel periodo emergenza Covid-19 in via Alento con tutti i servizi e confort, la distribuzione a tutti i senzatetto dei kit di emergenza sanitaria con guanti e mascherine, l’esame di alcune situazioni in cui il vivere in strada coincideva con problematiche psichiatriche o di alcolismo, e l’assessore Cremonese ha confermato la riesplosione improvvisa del fenomeno con l’arrivo di soggetti anche pericolosi. “E’ evidente che a vanificare le iniziative intraprese dall’amministrazione – ha detto il Presidente Foschi – è anche la riapertura delle frontiere da parte del Governo Conte che ogni giorno consente lo sbarco incontrollato di migliaia di immigrati che invadono il territorio italiano mettendo in difficoltà le singole amministrazioni territoriali. Ora, siamo consapevoli dell’importante lavoro condotto sino a oggi dalla giunta su Pescara, ma è evidente che occorre ora coinvolgere altre Istituzioni e altri Organismi che rappresentano lo Stato sul territorio – hanno sottolineato i Presidenti Rapposelli e Foschi – a supporto dell’amministrazione comunale, per far capire a tali soggetti che le regole vanno rispettate e sono uguali per tutti. Se è vero che ci sono alcuni cittadini in condizioni di disagio che pure rifiutano di dormire di notte nella cittadella dell’accoglienza o nei dormitori, allora occorre far capire loro che a Pescara non si può dormire per strada né dinanzi alle vetrine di un negozio o di un condominio. Due le proposte avanzate: innanzitutto chiedere la convocazione di una riunione urgente del Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza cui spetta il compito di pianificare un’azione congiunta di intervento sul territorio che veda coinvolti tutti gli Organismi per assicurare ordine e soprattutto la tranquillità di coloro che stanno riaprendo oggi, dopo due mesi di lockdown, la propria attività e hanno il diritto di lavorare. Poi chiediamo anche di valutare il ripristino di una Cabina di regia istituita nel 2013 in Comune, che vedeva la presenza dell’Ufficio Politiche sociali, della Polizia municipale, del Centro di Salute Mentale-Dipartimento di Psichiatria dell’Ospedale civile di Pescara e delle Associazioni che più di altre operano a contatto con i soggetti più fragili, tra i quali la Caritas e On the Road. Il Tavolo multidisciplinare, smantellato dalla giunta Alessandrini, avrebbe l’onere di creare un ‘fascicolo’ personale su ogni clochard stanziale, individuando le ragioni profonde del suo vivere in strada, ovvero scelta di vita, problematiche psichiatriche, disagio economico, problematiche di salute varie, dipendenze, al fine di individuare, per ciascun soggetto, una possibile soluzione capace di reintegrarlo nella società, toglierlo dalla strada e dargli quegli aiuti necessari per riconquistare la propria dignità umana”.