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Ex Mario Negri sud, è già corsa alla ricerca dell’opportunità lavorativa, ma il presidente Amil Lazio frena, occorre ripristinare la realtà delle cose

07/06/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Ex Mario Negri sud, è già corsa alla ricerca dell’opportunità lavorativa, ma il presidente Amil Lazio frena, occorre ripristinare la realtà delle cose

Marasco: Prematuro in questa fase dare false aspettative. Ora è il tempo del silenzio e della serietà, solo così si potrà concretizzare questo progetto ambizioso e soprattutto italiano

“Siamo stati subito sommersi da centinaia di richieste di lavoro, richieste di moduli per l’assunzione, contatti, invio di Curricula, è per questo che ritengo doveroso, in questa fase iniziale così delicata perché si possa concludere positivamente l’iter per l’acquisizione effettiva dell’ex complesso Mario Negri Sud, ripristinare la realtà delle cose e far tornare tutti con i piedi per terra. Sono le parole del presidente dell’Amil Lazio, Pasquale Marasco, preoccupato ma anche infastidito per quanto sta accadendo a pochi giorni dall’apertura delle buste per l’acquisto dell’immobile che ha visto l’Amil Lazio presentare una sua offerta. Il presidente della nota associazione, che opera da anni nel sociale, sottolinea rammaricato che da quel giorno non vi è più pace né per lui né, purtroppo, anche per il presidente dell’Amil Italia Osvaldo Travaglini , associazione che nulla c’entra con questa iniziativa pur essendo un faro dell’Amil Lazio della quale condivide da sempre ogni parola del suo statuto. “L’etica morale di tutti ci impone un bagno concreto di realtà. - Dice Marasco - Poiché è inaccettabile che si possa passare dalla naturale e giustificabile curiosità ed interesse sulle nuove prospettive in itinere per il nostro progetto, al gossip popolare ed alla spasmodica ricerca di notizie, risposte e chiarimenti da parte nostra che al momento sono prematuri. Sono presidente e legale rappresentante Amil Lazio ed è fondamentale che si faccia un doveroso distinguo tra la nostra associazione, che rappresenta un istituto autonomo a sé stante e Amil Italia, della quale abbiamo sposato in pieno i principi ma che non è l’artefice di questo nostro progetto in Abruzzo. Ho da diversi decenni un’ affettuosa amicizia con il Cavalieri Travaglini, per il quale nutro una profonda stima e del quale mi piace ricordare l’importante utopistico progetto della Città internazionale del Benessere Sociale che è stato accolto dall’Onu e dai grandi della terra. Mi preme però ribadire che non siamo una creatura dell’Amil Italia." Il presidente Pasquale Marasco torna sulle numerose richieste di assunzione pervenute sottolineando che l’acquisizione dell’immobile è ancora in itinere: “Non siamo ancora i proprietari di nulla - tuona - ed è bene che si sappia, anche se non scendo nel dettaglio, che tecnicamente la Provincia non ha ancora venduto nulla, bensì sta lavorando per soddisfare dei requisiti, per noi fondamentali, che potranno portare alla libera vendita del complesso. Quindi – continua - è impossibile immaginare che si possa già pensare all’assunzione di personale.” In relazione ai titoli di alcune testate giornalistiche sulla presunta svendita del complesso, il presidente di Amil-Lazio non ci sta: “In termini economici e tecnici la provincia di Chieti non svende un bel nulla, - dice - abbiamo risposto ai termini dell’ente senza speculare su ribassi e giochetti vari, ed in questa circostanza il termine svendere risulta offensivo sia per noi che per la provincia.” Il presidente Marasco sottolinea che la decisione di raccogliere questa sfida è nata proprio nel territorio abruzzese, in particolare dalla valida struttura di Amil-Lazio in Abruzzo, dove, in ambito direttivo, è stata lanciata l’idea di far rinascere dalle ceneri un faro italiano della ricerca a livello internazionale ed europeo quale il Mario Negri sud. “Non esiste alcuna operazione commerciale, né cordata di imprenditori, termine che di per sé lascia immaginare fini speculativi. – dice Marasco - Noi abbiamo semplicemente lanciato ,dopo un lavoro di anni,ad illustri scienziati, dottori e alti professionisti la sfida al non far morire un emblema, non un mucchio di mattoni antieconomici – rimarca - ma un emblema, in nome del Prof Garattini che credeva profondamente in questo sogno. Ed il guanto di sfida è stato raccolto. Abbiamo un progetto ambizioso, non solo per la ricerca, ma anche per il sociale, in particolare per la disabilità, per le donne, come un Centro di Ascolto. – dice il presidente dell’Amil Lazio - Vogliamo creare anche un volano per le Start Up per coinvolgere i giovani. Quindi tante idee e grande cuore in tutto ciò che stiamo studiando per far rinascere questa realtà. Personalmente mi sento il comandante di una nave che era naufragata, che deve essere ricostruita e poi guidata in un porto sicuro, ma saranno altre le figure che daranno vita ai suoi viaggi, parlo di professionisti che, per ciascuna competenza, si occuperanno di ricerca, scienza, medicina, sociale e quindi anche di far tornare importante questo territorio. Sorrido sarcasticamente – dice Marasco - quando mi viene chiesto di parlare del nostro piano industriale. Non stiamo aprendo un’azienda, seppur senza dubbio ci saranno dei risvolti occupazionali ed economici sul territorio, ma stiamo creando un istituto di ricerca, per cui a tempo debito saranno gli scienziati, i ricercatori, le persone che hanno raccolto quel famoso guanto di sfida a stabilire un loro piano sanitario per questa realtà.” Il presidente Marasco chiarisce ancora come l’Amil Lazio con questo progetto sia riuscita a catalizzare intorno a se l’interesse italiano, quindi nessun coinvolgimento Anglo Americano: “Forse c’è stata confusione con il progetto del Cav. Travaglini in America – dice - ma è un enorme errore. Il nostro progetto, se andrà a buon fine, avrà una spina dorsale italiana. Mi piacerebbe che il vostro territorio apprezzasse questa generosità, questa grande apertura da parte di altri enti, di scienziati e questo amore per l’Italia. – Continua Marasco - Pertanto vorrei che questo fosse il momento del silenzio, basta gossip! Aspettiamo che tutto vada a buon fine senza che nessuno si impegni solo a far emergere i propri meriti, ci sarà il tempo per mettersi le medagliette. – dice - Ora lasciamo spazio solo alla serietà, all’impegno e alla concretezza di chi sta cercando di far sì che si materializzi un ambizioso ed utopistico progetto, per certi versi, per quanto ci riguarda, anche antieconomico. Non è il tempo di dare false speranze quando ci sono ancora palazzi collassati e da ricostruire. Il progetto se andrà a buon fine, avrà bisogno dei suoi tempi e dovrà contare sul un territorio coeso, che lo accolga senza pretese e con la voglia di lottare per non vanificare decenni di storia di ricerca e per dare vita ad una realtà che possa diventare la casa comune, un luogo del no profit della salute e della cura del disagio dei cittadini.” Conclude Il presidente Amil Lazio Pasquale Marasco.

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