Accantonate le attenzioni finora giunte sull’immobile e poi sfumate, c’è ancora una speranza di veder rinascere quel "mostro" immobiliare abbandonato e inutile che si trova a Santa Maria Imbaro, c’é infatti chi ha deciso di investire in Abruzzo ed in questa area e di tornare a far sperare un’intera comunità. Il nome non è ancora noto ma si tratterebbe di una blasonata associazione che opera da anni nel sociale e che avrebbe presentato l’offerta di acquisto dimostrando un concreto e serio interesse. Del Mario Negri sud, il Centro di Ricerche Farmacologiche e Biomediche che ha rappresentato, in passato, un istituto scientifico di rilevanza internazionale, non resta da anni che un grande complesso vuoto e fatiscente.
Impresse nelle mente le immagini dei tanti giovani ricercatori e dipendenti, circa 200, che hanno presidiato per giorni i cancelli dell’Istituto, che si trova lungo la strada provinciale 524, Lanciano – Fossacesia, per protestare contro una chiusura che li lasciava improvvisamente senza lavoro e senza prospettive. Nulla, o quasi, venne fatto dalle istituzioni e dalla politica per salvare quella che era una realtà prestigiosa, fiore all’occhiello dell’Abruzzo e che era fallita con quasi 10 milioni di debiti. Dopo la prima asta avvenuta a gennaio e andata deserta, nei giorni scorsi sono scaduti i termini per il secondo bando per la vendita dell’imponente immobile che vede una base d’asta di 10.729.260,00. Dopo l’interesse dimostrato dalla Neuromed di Isernia all’affitto di alcuni lotti del complesso, interesse poi sfumato, ora ad entrare in ballo sarebbe questa nuova importante realtà, un’associazione italiana che opera nel sociale, molto benvoluta da estimatori che hanno deciso di supportarla, attraverso un ingente potenziale economico di gruppo, avallando l’ambizioso progetto che prevede un cospicuo investimento volto a ridare nuova vita al vecchio Polo di eccellenza della Ricerca Frentano. Il progetto, se l’operazione andrà a buon fine, porterebbe grande beneficio ed importanti ripercussioni economiche ed occupazionali sull’intero territorio.
L’associazione ha presentato la sua offerta di acquisto per tutti i 52mila metri quadrati dell’intero complesso, che ha una superficie coperta di 7mila mq. Sempre secondo indiscrezioni, l’associazione avrebbe deciso di accettare la sfida ad acquistare e trasformare, attraverso investimenti corposi, l’obsoleto complesso immobiliare della Provincia di Chieti, per un’unica e fondamentale mission: “Orgoglio sociale”, uno spirito di appartenenza alla comunità ed al bene comune che l’associazione vorrebbe che si diffondesse in tutti gli abruzzesi affinché possano sentirsi fieri di vedere quello che è ormai un freddo e mastodontico edificio, simbolo di sconfitta istituzionale e della mala gestione del bene pubblico, trasformarsi in una realtà che potrà risollevare le sorti di un’economia locale ormai al collasso e di un territorio, al momento, con poche prospettive per il futuro delle nuove generazioni. Insomma un’operazione finanziaria virtuosa che non vuole essere mero business o competere con altre strutture sanitarie del territorio,bensì’ dare vita ad un vero e proprio volano di sviluppo e strumento di rinascita per una intera comunità. Bisognerà attendere fine giugno per scoprire se tutto questo andrà a buon fine, il 30 giugno infatti si scopriranno definitamente le carte.