Alla Sevel di Atessa le produzioni nei veicoli commerciali nel 2021 raggiungono quota 265.048 unità, con un incremento positivo rispetto al 2020 del + 3,1%. Ma per lo stabilimento Sevel non è una notizia positiva. Dal mese di maggio 2021 si era partiti con i 18 turni e questo aveva consentito una forte spinta nei volumi tanto da ipotizzare di superare la soglia dei 300.000 veicoli commerciali. Purtroppo questo obiettivo, che era concretamente alla portata, non verrà raggiunto a causa delle giornate di fermo produttivo per la mancanza di semiconduttori, nel 2021 sono state 20, pari a 60 turni, a cui si è aggiunta una fermata produttiva per le festività di fine anno dal 24 dicembre al 9 gennaio. Tutto questo ha impattato negativamente sui livelli occupazionali del sito.
La Fim Cisl, attraverso il segretario Nazionale Ferdinando Uliano, ha proceduto ad una analisi della situazione nelle varie aziende di Stellantis in Italia, rilevando che dal 2017, a livello nazionale, si è prodotto il 45% in meno di auto ed è stato registrato un calo rispetto al 2020 del 6,2 per cento. Il sindacato ha lanciato un allarme al Governo al quale chiede un Tavolo di confronto.
Focalizzando anche sulla Sevel di Atessa il sindacato dei metalmeccanici, dati alla mano, spiega cosa sta accadendo nell'azienda di Atessa e quali sono le richieste che il sindacato pone all'attenzione della multinazionale.
"L’azienda unilateralmente ha proceduto a portare a 15 turni lo stabilimento con un contraccolpo occupazionale di oltre 1000 lavoratori: circa 600 sono i lavoratori in somministrazione a cui non l’azienda non interrotto il lavoro a cui bisogna aggiungere i cassintegrati infragruppo che erano in trasferta. Non abbiamo condiviso la scelta che ha determinato la perdita secca del lavoro di molti giovani entrati in azienda. Si poteva tranquillamente intervenire utilizzando ammortizzatori mantenendo l’occupazione, visto che il ridimensionamento dei volumi degli ordini è un problema temporaneo determinato dalle forniture dei semiconduttori. E’ indispensabile individuare una soluzione positive sia per i lavoratori in somministrazione ancora in forza in azienda (circa 280), che per quelli a cui è stato interrotto il contratto nel corso del 2021."
Per la FIM-CISL è necessario intervenire contrattualmente anche con un ricambio generazionale favorendo con percorsi di assunzioni dirette i lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, che operano con continuità e senza interruzioni da tempo in Sevel. Nello stesso tempo è necessario individuare una serie di strumenti di tutela, a partire dal diritto di precedenza per i lavoratori che hanno perso il lavoro, vincolando così l’azienda alle future assunzioni.
"Il Ducato Elettrico è entrato in produzione, - si legge nella nota della Fim Cisl - pnsiamo che sia altrettanto importante che anche la tipologia ad idrogeno sia sviluppata per il futuro per tutti i veicoli commerciali prodotti in Val di Sangro. Data la mancanza dei centri di distribuzione abbiamo sollecitato il governo a costruire una rete per la distribuzione dell’idrogeno."
Il sindacato dei metalmeccanici sottolinea la necessità che nel prossimo piano industriale di Stellantis vengano definiti gli investimenti necessari per migliorare struttura e gli impianti e soprattutto è indispensabile verificare con costanza e attenzione che gli equilibri interni al gruppo Stellantis, con lo stabilimento Polacco, non determino impatti negativi per il futuro di Sevel.
"Nello specifico riteniamo che anche il Governo debba assumersi il medesimo impegno". spiega la Fim Cisl che nella nota detta le priorità:
• Nelle prossime settimane il Ministero dello Sviluppo Economico deve convocare le organizzazioni sindacali e la direzione Stellantis, in anticipo rispetto alla presentazione del piano industriale del Gruppo prevista per il 1° marzo 2022.
• E’ necessario che in sede ministeriale si ratifichino e si mettano in garanzia gli impegni già presi con gli accordi sottoscritti a livello aziendale. Nello stesso tempo si deve aprire un confronto con l’obiettivo di assicurare una prospettiva industriale e occupazionale positiva per tutti gli stabilimenti e strutture/enti.
• Il Governo deve svolgere un ruolo da protagonista, determinante per le sorti dell’industria più importante del nostro Paese. Nei prossimi mesi serve la definizione di una strategia specifica, con la destinazione di un Fondo del settore per governare la transizione industriale e sociale. Servono incentivi per la mobilità sostenibile.
"Dal mese di aprile del 2021 presso il Ministero dello Sviluppo Economico su nostra sollecitazione si sono stati insediati due importanti tavoli di confronto: uno per il gruppo Stellantis e l’altro per il settore automotive. Riteniamo importante il ruolo che il governo italiano può svolgere sia in termini di garanzie per l’industria e l’occupazione, ma soprattutto per il ruolo che attivamente può assumere per le scelte di politica industriale e di sostenibilità sociale strettamente correlate alla transizione ecologica, alle motorizzazione, alla connettività, alla guida autonoma, che stanno già caratterizzando il presente e che rappresentano il futuro, sia per il settore automotive che per il maggior produttore presente nel nostro Paese e all’indotto ad esso collegato. Il Tavolo Stellantis e il futuro piano industriale del Gruppo"