I messaggi social hanno fatto il giro della città in pochissimo tempo, creando non poco allarmismo negli avventori che avevano fatto la spesa in quel negozio nei giorni precedenti. Addirittura in uno dei messaggi vocali si paventava il contagio anche del dipendente del negozio, solo perché era stata avvistata un’ambulanza nei pressi della sua abitazione situata nel centro città, e addirittura un blitz dei carabinieri che lo avevano arrestato per non aver rispettato il periodo di quarantena. L’intervento però, era stato richiesto per un’altra persona per un caso “non covid”. La Stazione di Chieti Principale ha immediatamente dato il via alle indagini, per ricostruire la moderna “catena di Sant’Antonio” e risalire agli autori dei messaggi vocali, che sono stati identificati nel giro di pochissimi giorni: sono un 47enne e due 42enni residenti a Chieti e inizialmente i messaggi erano destinati ad una divulgazione quasi “locale” in quanto i due sono vicini di casa. I due uomini, uno dei quali si è scusato pubblicamente sulla propria pagina “Facebook” dell’accaduto, sono stati comunque denunciati a piede libero alla Procura di Chieti per procurato allarme, nella speranza che possa scoraggiare altri a diffondere notizie infondate.