Una Domenica 1 Agosto che non sarà dimenticata facilmente dagli abruzzesi perchè lascia segni indelebili e tanto dolore in una Regione colpita nei suoi beni più grandi, le aree verdi,i polmoni delle città. Gli incendi divampati dal primo pomeriggio ed alimentati dal forte vento di Libeccio, con temperature che hanno raggiunto i 41 gradi, hanno provocato la tragedia. In fiamme a Pescara la meravigliosa Pineta D'Annunziana, quello che viene definita lo scrigno naturale della città, i roghi si sono propagati poi verso il Villaggio Alcione toccanto anche alcuni stabilimenti balneari, tantissimi residenti sono stati fatti evacuare dalle loro abitazioni, scontato il fuggi fuggi dei bagnanti dalle spiaggie dove hanno preso fuoco ombrelloni e sedie sdraio. Tantissima la paura, lapreoccupazione e lo sgomento per quanto stesse accadendo. Sul posto centinaia di uomini dei Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Polizia di Stato, Polizia municipale,Protezione civile che con il massimo impegno e determinazione hanno profuso tutti i loro sforzi per tutta la notte ad arginare i focolai d’incendio che a più riprese, seppur già spenti, in pochi secondi riprendevano vigore ed hanno aggredito anche aree di riserva integrale.
Il cuore del'emergenza a Pescara è stata la Pineta, dove le fiamme sono state alimentate dal forte vento e dal sottobosco secco per assenza di precipitazioni, le altre zone più coinvolte sono state nel pescarese la rotonda e le prime propaggini della collina di San Silvestro, l’area a valle di via Terra Vergine, Villaggio Alcione, fosso Vallelunga fino al Mare, colle Breccia, un tratto di via Scarfoglio, la parte retrostante la chiesa Stella Maris. Il sindaco di Pescara Carlo Masci ha seguito da vicino l’evolversi della situazione. Ieri hanno raggiunto via della Bonifica anche il Governatore Marco Marsilio e il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. A sera la situazione è stata in buona parte domata, anche grazie all’intervento di due elicotteri e dei canadair che dall’alto hanno rilasciato acqua sui roghi.
Altri incendi sono divampati lungo la Costa dei Trabocchi da Ortona fino al vastese. Alle 14.30 tantissime persone hanno dovuto assistere impotenti alla drammatico incendio che ha devastato la pinetina di Vallevò a Rocca San Giovanni, uno dei luoghi più amati dai residenti, un vero e proprio polmone verde che da decenni rappresenta un luogo magico, meta di relax al contatto con la natura con il valore aggiunto di poter ammirare dall'alto mare. Tutto è andato in fumo,distrutta dall'incendio la parte su dell'area verde, fiamme altissime e fumo denso visibili da km. Un dolore profondo anche per i tanti volontari che in questi giorni avevano provveduto alla bonifica dell'area proprio per restituirla a cittadini e turisti in tutta la sua bellezza.
E poi ancora roghi, fiamme, distruzione da Francavilla, a Colle dell’Acquabella ad Ortona, da Fossacesia a Mozzagrogna, Santa Maria Imbaro, Paglieta e altre località lungo la Val di Sangro, Punta Penna e Punta Vignola nel vastese e Monteodorisio. Diversi i roghi registrati nell'entroterra teramano,dove ad Altavilla, una frazione di Montorio al Vomano diverse case sono state evacuate.
Anche oggi Vigili del Fuoco e altre Forze dell'ordine al lavoro per verificare la situazione in tutti i luoghi dei focolai di ieri. Numerosi i voli di perlustrazione da parte degli elicotteri dei Vigili del Fuoco. Ieri sembra che siano stati trovati degli inneschi in più punti della Pineta d'Annunziana. Purtroppo l'estate ed il caldo torrido rappresentano vere opportunità per esaltare le perversioni malefiche dei tanti piromani in cerca di luoghi da distruggere per vedere brillare il loro amato fuoco. Si grida su più fronti alla giustizia e a pene più severe per queste persone che distruggono aree meravigliose della nostra terra e mettono in pericolo persone e animali.