16 luglio 2012. Il sequestro di 72 immobili, fra terreni e appartamenti, di 12 veicoli, di conti correnti bancari e di quote in 4 società - tre delle quali immobiliari - è stato applicato dal Tribunale di Chieti a un evasore fiscale "socialmente pericoloso", nel rispetto della normativa in materia di misura di prevenzione nei confronti di indiziati di mafia. La richiesta di sequestro era stata avanzata dal procuratore della Repubblica di Lanciano, Francesco Menditto, a seguito di indagini svolte dalla Polizia Tributaria del comando provinciale della Guardia di Finanza di Chieti che ha proceduto poi al sequestro dei beni, anche intestati a terzi, ma riconducibili al soggetto. L'uomo, secondo quanto ricostruito, negli ultimi vent'anni è stato coinvolto in fatti di bancarotta ed evasione fiscale. La normativa applicata, prevista dal Codice antimafia, è stata recentemente estesa a persone pericolose "dedite a traffici delittuosi e che vivono col provento di delitti", inserendo in tale ambito, per la prima volta in Italia "l'evasore fiscale socialmente pericoloso": colui che manifesta personalità dedita all'evasione fiscale come vero e proprio stile di vita. Il Tribunale di Chieti, competente per territorio, ha applicato altre misure di prevenzione, tra le quali la sorveglianza speciale per tre anni, con l'obbligo, per l'uomo, di versare una cauzione di 100mila euro, ritenendo che "sia dedito abitualmente alla commissione di reati preordinati all'evasione fiscale". Da oggi i beni sequestrati sono gestiti da un amministratore giudiziario, con estromissione dei formali titolari. I beni immobili, all'esito della confisca, saranno utilizzati per fini sociali da parte dei Comuni che ne faranno richiesta.