Due ragazzi che perdono la vita così tolgono il fiato e anche le parole. Personalmente e come Chiesa diocesana, con le nostre fragilità, offriamo la preghiera e la nostra vicinanza alle famiglie e agli amici di Giorgia e Carlo per continuare il percorso della vita verso il Signore che non è il Dio dei morti, ma dei viventi”. Queste le parole dell’arcivescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone, che, come tutta la comunità diocesana, è vicino alle famiglie di Giorgia e Carlo, scomparsi tragicamente giovedì sera, colpite da un dolore profondo.
“Umanamente non ci sarebbe nulla da dire se non prendersela con il caso o non si sa bene con “chi” o “cosa””, dice il vescovo. “Umanamente siamo come le donne che al mattino di Pasqua si recano al sepolcro: potremmo avere dei profumi con cui ungere i corpi, ma niente di più. Cioè potremmo dire parole che però non cambiano i fatti: davanti a noi poi avremmo l’enorme pietra che blocca l’accesso al sepolcro e come le donne avremmo bisogno di qualcuno che la possa spostare perché da soli non ne saremmo capaci."
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Insomma, umanamente siamo impotenti e disperati. Ma Gesù “osa” darci una speranza: c’è qualcosa in più da poter dire o fare: e infatti la pietra è spostata, anzi ribaltata! Il Signore non è più nel sepolcro ma è risorto! L’ultima parola non è la disperazione ma la fede: “Non è qui, è risorto!” Queste giovani vite sono nel Signore, sono amate da Lui e in Lui vivono. Anche questa fine assurda, drammatica, nel disegno di Dio, potrà portare frutti di bene. Esse ci ricordano il valore enorme della vita e la necessità di custodirla sempre al meglio. E come dice il Vangelo di oggi: “solo Gesù ha parole di vita eterna””.
E ieri sera gli amici di Giorgia e Carlo si sono ritrovati nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, anche nota come “del Purgatorio”, sede della Cappellania Scolastica, per una veglia di preghiera con il cappellano, ex docente anche di Giorgia, don Alessio Primante. Un momento di intenso raccoglimento, ricordo, preghiera e riflessioni per gli amici voltati in cielo troppo presto.