Molti dei veicoli sono risultati essere nella disponibilità di soggetti pluripregiudicati, talvolta utilizzati - per la maggior parte nelle zone campane e foggiane - per compiere fatti delittuosi inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti e contro il patrimonio.
In particolare, i finanzieri frentani, a seguito di perquisizione effettuata presso l’abitazione del soggetto che ha posto in essere l’attività abusiva, hanno sequestrato circa 40 carte di circolazione riconducibili ai predetti automezzi.
Successivamente, i militari hanno provveduto a notificare al P.R.A. ed alla M.C.T.C. il blocco anagrafico, emesso dalla Procura della Repubblica di Lanciano, finalizzato alla cancellazione d’ufficio dei 70 veicoli intestati al prestanome ed alla limitazione delle eventuali future operazioni di acquisto e vendita da parte del soggetto.
Ne consegue che, qualora venissero individuate le autovetture in parola a seguito di controllo nei confronti del soggetto che ne ha la disponibilità, le medesime verranno poste sotto sequestro e radiate dal Pubblico Registro Automobilistico.
Nel medesimo contesto operativo, è stato anche acclarato che, sia l’evasore totale che il prestanome intestatario delle autovetture, percepivano indebitamente il cd Reddito di cittadinanza arrecando un danno per l’Erario quantificato in oltre 35.000 euro. I militari hanno trasmesso un’informativa di reato all’Autorità giudiziaria competente e segnalato l’illecito all’I.N.P.S. per la revoca del beneficio ed il recupero delle somme non spettanti.
Il Comandante Provinciale - Col. Michele Iadarola - evidenzia che l’attività ispettiva delle Fiamme Gialle, ora prosegue attraverso controlli di tipo amministrativo volti al recupero delle somme non pagate a titolo di bollo, Imposta Provinciale di Trascrizione e marche da bollo, nonché al recupero della materia imponibile sottratta a tassazione a seguito dell’attività commerciale abusivamente esercitata.
L’Ufficiale sottolinea, altresì, come l’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori totali e i frodatori.