Appello alle autorità del presidente regionale Cia, Mauro Di Zio, perché il 2016 porti finalmente ad affrontare in maniera decisa il problema cinghiali e non si trasformi nel solito assurdo “bollettino di guerra” con la lista dei danni e delle vittime. Occorre mettere in campo tutte gli sforzi necessari altrimenti anche i fondi stanziati dalla Regione, 750.000 euro, risulteranno insufficienti, e occorre anche non farsi fermare dai confini amministrativi dei parchi e delle riserve.
Il nuovo anno per la sezione abruzzese della Confederazione italiana agricoltori riparte proprio dall’emergenza ungulati. Il protocollo numero 1 del 2016 di Cia Abruzzo è infatti una lettera a firma di Di Zio inviata ai presidenti delle Province abruzzesi, a quelli degli ATC abruzzesi, ai quattro prefetti, all’assessore regionale all’agricoltura, all’assessore regionale ai parchi, ai presidenti dei parchi abruzzesi e, infine, al coordinatore regionale di Federparchi Abruzzo.
“Gentili signori – è l’incipit della missiva - prendo spunto, compiacendomene, della diffusione dei dati da parte della Provincia di Pescara sull’attività di controllo del cinghiale nel corso del 2015, che ha portato alla riduzione del 58% del numero di richieste di risarcimento e per 109.000 euro dell’entità delle richieste stesse. Un risultato ragguardevole, frutto dell’impegno e della qualificata collaborazione tra la stessa provincia, l’ATC Pescara e quella parte del mondo venatorio che, ben conscia della sua funzione sociale, la esercita fino in fondo con grande senso di responsabilità”.
Ma il dato positivo, secondo il presidente Di Zio, ha anche un rovescio della medaglia: “Ho il timore che sui dati incida anche la rassegnata esasperazione di tanti agricoltori ed allevatori che smettono di produrre o di chiedere il ristorno dei danni”.