31 MAGGIO 2012. "A un anno dal referendum sull'acqua, prima il Governo Berlusconi e poi quello Monti non hanno dato attuazione all'esito referendario, con il risultato che, a livello locale, le società di gestione, nell'aggiornare le tariffe, hanno lasciato invariata la cosiddetta quota per la remunerazione del capitale, agendo nell'illegalità". A lanciare l'allarme è il Forum Abruzzese dei Movimenti per
l'Acqua, che sabato parteciperà alla manifestazione "La Repubblica siamo noi", organizzata a Roma a livello nazionale. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, due responsabili del comitato abruzzese del Forum, Corrado Di Sante e Elisabetta Vespasiani, hanno sottolineato che "c'é anche di peggio: l'Authority per l'Energia elettrica e il Gas - hanno affermato - ha proposto una
delibera sul riordino del metodo tariffario del servizio idrico integrato, introducendo una nuova voce che si chiama 'costi delle immobilizzazioni'. In altre parole, si fa rientrare dalla finestra quello che il referendum aveva abolito". "In questo modo - hanno proseguito Di Sante e Vespasiani - si garantisce alle imprese pubbliche e private che gestiscono l'acqua di continuare a fare profitto. In Abruzzo, inoltre - hanno aggiunto -, sono stati aggiornati i piani d'ambito e le tariffe e non è stata rispettata la volontà dei cittadini.
L'auspicio è che si attivi subito un forum per una legge regionale sull'acqua che recepisca l'esito referendario, oltre
al contributo dei comitati". A livello locale, tra l'altro, il comitato ha avviato la campagna di "Obbedienza civile": una battaglia, a colpi di
diffide e ricorsi, per denunciare il "solito balletto delle poltrone" e per promuovere "una gestione pubblica, trasparente
e partecipata dell'acqua". La questione, secondo il Forum, "non è solo il rispetto del referendum, quanto piuttosto un problema di democrazia, che è in pericolo. Qualsiasi governo, tecnico o politico che sia - hanno sottolineato -, non può disattendere la volontà popolare della maggioranza dei cittadini". Emblematico di questa situazione, per Di Sante e Vespasiani, é l'episodio delle 35 famiglie senegalesi rimaste senz'acqua a Montesilvano: "il messaggio che passa - hanno detto - é che chi paga ha l'acqua e chi non paga non può averla. Non si può interrompere così l'erogazione, con il rischio di creare una questione sanitaria drammatica". Sono un centinaio, ad oggi, le persone che parteciperanno alla manifestazione nazionale. Il forum abruzzese ha organizzato una serie di pullman che partiranno per Roma da più punti della regione.