“La cooperazione, in quanto economia della persona, ha in sé la forza per reagire e l’orgoglio per ridare speranza all’Abruzzo e all’Italia in periodi difficili e impegnativi come quelli che stiamo vivendo”. È un messaggio di ottimismo e motivazione quello che si è levato dall’assemblea di Confcooperative Abruzzo dal titolo “Diversamente cooperativi”, che si è svolta oggi mercoledì 26 febbraio 2020 al Museo Michetti Francavilla al Mare, nel corso della quale Massimiliano Monetti è stato rieletto per i prossimi quattro anni presidente della più grande associazione di cooperative abruzzesi, che rappresenta 287 realtà espressione di 46.825 soci, che danno lavoro a 6.527 persone, con un fatturato pari a 791.172.662 milioni di euro. Un momento statutario ma soprattutto culturale, grazie ad autorevoli ospiti, tanti cittadini, operatori economici e rappresentanti istituzionali.
Il tutto in un clima di trepidazione per le vicende dei giorni nostre come il coronavirus ma anche e soprattutto di voglia di fare: “Siamo consapevoli dei danni che l’epidemia sta facendo – ha detto Emanuele Imprudente, vicepresidente della giunta regionale e assessore all’Agricoltura – ma realtà come la vostra fano ben sperare perché ci parlano di un’economia che sa guardare al futuro”.
Un’economia ben descritta da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che dopo aver delineato un universo giovanile dove la disoccupazione si lega al problema di tanti che non vogliono fare nulla, i cosiddetti neet, ha rimarcato come “la cooperazione sia speranza per le possibilità lavorative ma anche perché luogo di innovazione e valorizzazione dei talenti”.
In apertura dei lavori, Monetti ha tracciato un bilancio dei quattro anni trascorsi: “L’associazione è stata risanata e sono stati attivati importanti progetti innovativi come Vin.Co., acronimo di vino cooperativo, per la spumantizzazione dei vini abruzzesi, Borghi In, la rete delle cooperative di comunità che tanta speranza sta ridando alle zone interne, e le esperienze di housing sociale. Ora avanti tutta, all’attacco, per un nuovo protagonismo in Abruzzo”. A seguire gli interventi di Giuseppe Milanese, che è intervenuto sul tema della sanità, e Giorgio Mercuri, che ha parlato del ruolo dell’agricoltura e della pesca nello sviluppo di una regione e un Paese più attento alla terra e al futuro.
Sempre in mattinata, l’intervento di Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative: “Specie in un momento come quello attuale, dobbiamo essere portatori di visioni positive. Anche i danni del coronavirus saranno limitati da un nuovo protagonismo economico e sociale che la cooperazione saprà dare al nostro Paese. Dunque, il nostro ruolo deve essere sempre di più quello di ascoltare, guardare e sviluppare energia e fiducia di cui l’Italia ha bisogno”. Nel pomeriggio, agili talk condotti dalla presentatrice Lidia Di Blasio, ai quali sono intervenuti il presidente Monetti, che ha presentato i risultati della rete dei Borghi in Abruzzo, insieme a Paolo Venturi (Aiccon), Claudia Fiaschi (Forum Terzo Settore, e vicepresidente di Confcooperative), l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, Augusto Dell’Erba (Federcassa), fino all’economista Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali: “Mentre per aumentare la crescita c’è un’unica via, per lo sviluppo non c’è una sola strada ma molteplici perché devono tenere conto delle specificità di ogni realtà.
Cosa che in Italia non è avvenuta, in quanto norme legali hanno cercato di uniformare un’Italia multiforme, senza tenere in conto le diversità. La diversità delle vie di sviluppo è importante. Quali le conseguenze di questo errore? Si è affermata l’idea che nell’economia di mercato c’è una sola forma di impresa, le altre sono minori, ma la realtà è ben differente, come dimostra il valore della cooperazione, che produce valore economico con una modalità diverso e un fine diverso. Inoltre, si è ritenuto che una dimensione possa andar bene per ogni impresa: questo soprattutto nelle banche ha creato non pochi problemi, omologando le Bcc a grandi gruppi che nulla hanno a che vedere con il credito cooperativo. Le cooperative di comunità, infine, sono espressione di luoghi diversi: la cooperazione lavora per un’Italia fatta di città di anime, non solo di pietre. Se vogliamo rivitalizzare la democrazia, non possiamo fare a meno della cooperazione. Non difendiamo questo settore in nome di un risparmio ma per una rivoluzione culturale necessaria: la cooperazione sarà sempre più importante”. Il nuovo consiglio direttivo di Confcooperative Abruzzo sarà composto da Pietro Iacobitti, Enzo Sulpizio, Annalisa Del Cane, Luciana Mastrolonardo, Tiziana Taucci, Cristina D’Aprile, Tristano Cervella, Cesare Salvatori, Mariassunta Lombardi, Massimiliano D’Innocenzo, Nicola Cinalli, Vincenzo Di Sabatino, Annamaria Ruggeri, Angela De Lauretis, Flavia Cruciani, Bledar Kishta, Carlo D’Angelo, Paola D’Angelo. Collegio dei revisori sarà composto da Luigi Ucci (presidente), Luciana Romualdi e Caterina Cassili, membri supplenti Matteo Di Fabio, Mattia Di Paolo.